Enzo Ferrari aveva costruito un impero, partendo da un rifiuto in Fiat. Ecco la vettura torinese che era nata per battere i record di velocità.
Prima che la FIAT mettesse le mani sulla Ferrari c’è stato un vero e proprio duello tra i due costruttori. Fondata nel 1899, la Fabbrica Italiana Automobili Torino è diventata un simbolo dell’Italia lavoratrice e della fascia media. Gli obiettivi del Drake erano diversi e, probabilmente, se avesse superato quel colloquio in FIAT non si sarebbe nemmeno trovato bene.
Enzo aveva il sogno di costruire vetture da corsa che avrebbero lottato in pista contro i top brand mondiali. Il Motorsport dell’epoca vedeva anche la Maserati in prima linea. Va riconosciuto a Gianni Agnelli di aver avuto la capacità e la lungimiranza di acquisire i migliori marchi italiani di auto sportive, riuscendo a non farli diventare stranieri. Il pallino della velocità ha sempre corso nelle vene dell’Avvocato, guardando i capolavori creati dai suoi predecessori e poi le strepitose Ferrari moderne.
La FIAT ha una storia di 125 anni, ma esattamente un secolo fa, nel 1924, presentò una vettura che avrebbe dovuto mettere tutti in riga. L’auto torinese strappò un record di velocità di 234.98 km/h. Si chiamava Mefistofele ed è conservata nel Centro Storico FIAT e ha una storia unica nel suo genere. Era un’epoca in cui brand come Mercedes aveva posto l’accento sulle performance. In Italia non si voleva essere da meno ed un appassionato di auto decise di personalizzare una Fiat SB4 del 1908, bolide racing a fine carriera agonistica, per raggiungere dei record di velocità impressionanti.
L’automobile venne modificata con un prolungamento del telaio. Sotto il cofano c’era un motore aeronautico Fiat A12. Venne potenziato per sprigionare 320 CV a 1.800 giri. Il soprannome Mefistofele gli venne attribuito dalla stampa. Ad Arpajon, in Francia, eguagliò i 234,98 km/h su un lungo rettifilo in terra battuta, strappando il primato di velocità mondiale. L’auto che era finita in rottami entrò nei Guinness, grazie ad una intuizione di Ernest Eldridge con l’obiettivo di farne una vettura da record.
La Mefistofele registrò altri 3 record: nel 1925 a Montlhery, sui 5 e 10 km lanciati alla velocità di oltre 200 km/h e sulle 5 miglia lanciate ai 206 km/h. Eldridge prese parte con la Mefistofele ad alcune corse automobilistiche. Nel 1925 l’auto venne venduta al pilota francese LCGM Le Champion. In seguito venne comprata, nel 1969, dall’Avvocato Giovanni Agnelli dagli eredi di Eldridgepe per inserirla nello storico Centro FIAT.
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