L’insospettabile bevanda più amata dagli italiani si riscopre utilissima anche per altri scopi oltre a quelli tradizionali
Le vie del caffè sono infinite. Una delle bevande più apprezzate e utilizzate al mondo è certamente il caffè. E nel nostro Paese, il consumo di caffè non è solo una bella abitudine, ma una vera e propria tradizione. È entrata a far parte dell’alimentazione giornaliera di gran parte di noi e si è sviluppata in tutto il mondo, nelle sue mille versioni, tipologie di miscela e metodi di preparazione.
Tutto questo nell’arco di pochi secoli, relativamente nulla a confronto con gli altri alimenti tipici delle nostre diete e della nostra tradizione culinaria. Infatti, la sua origine è ancora oggi incerta, ma diverse fonti accreditate dimostrano la presenza del caffè nelle popolazioni etiopi ed arabe alla fine del XV secolo. Tornando ai giorni nostri, però, la novità più eclatante collegata al caffè non è tanto nel suo consumo tradizionale, bensì nell’uso che ne possiamo trarre oltre la classica bevanda energizzante.
Con l’abbandono dei carburanti fossili tradizionali a favore di una energia più pulita e meno impattante a livello di emissioni nocive nell’aria o addirittura a impatto zero, la ricerca di una soluzione alternativa è inevitabile per poter continuare a mantenere inalterata la domanda di energia a cui siamo oggi abituati a beneficiare. I ritmi della produzione industriale non possono permettersi di ridurre la capacità per mancanza di energia e impongono la necessità di trovare un’alternativa che possa coniugare la domanda all’ecologia.
I primi passi in questa direzione sono stati mossi grazie alle cosiddette energie rinnovabili, quindi parliamo principalmente di energia solare, eolica e idroelettrica. Ma per soddisfare la domanda crescente esse non sono sufficienti. La tecnologia sta investendo sempre più nel settore dell’idrogeno verde, una vera alternativa in grado di soddisfare il fabbisogno, i cui limiti sono legati sostanzialmente ai costi di produzione e stoccaggio. È proprio connesso a questa soluzione che ricopre un ruolo importante il nostro buon caffè.
Secondo gli studi portati avanti dal MIT (Massachusetts Institute of Technology), i fondi del caffè, insieme alle lattine di soda e all’acqua di mare, sarebbero in grado di produrre idrogeno a zero emissioni. Gli scienziati hanno dimostrato come l’alluminio delle lattine di soda esposto nella sua forma pura e mescolato con acqua di mare produce naturalmente idrogeno. Il ruolo del caffè è quello di accelerare questa reazione chimica grazie all’ imidazolo, in grado di produrre in cinque minuti l’idrogeno prodotto in due ore senza la propria presenza.
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