La figura di Sergio Marchionne è stata fondamentale per la nostra industria automobilistica, ed ora un suo vecchio progetto può tornare in vita.
Sono passati più di sei anni dalla scomparsa di Sergio Marchionne, un dirigente d’azienda visionario, che ha cambiato il modo di gestire le imprese per renderle redditizie. Fu lui a salvare la FIAT dal fallimento ormai un ventennio fa, anche se quell’operazione venne pagata a caro prezzo dai tanti lavoratori che vennero esodati, ed è per questo che la figura del manager italo-canadese resta, a volte, ancora molto discussa.
Negli ultimi anni della sua vita, Marchionne era divenuto il presidente della Ferrari, subentrando a Luca Cordero di Montezemolo, con l’intenzione di riportare il Cavallino al vertice della F1 dopo tanti anni complicati. C’è da dire che dei netti passi in avanti ci furono, ed al momento della sua morte, nel 2018, Sebastian Vettel era in piena lotta iridata contro la Mercedes di Lewis Hamilton, prima che tutto si sgretolasse in pochi mesi. Per gli amanti del manager e dirigente d’azienda arriva ora una bella notizia, che si collega ad una scelta fatta dal gruppo Stellantis di questi giorni.
Il gruppo Stellantis è nato dopo due anni e mezzo dalla morte di Sergio Marchionne, che ha lasciato una notevole eredità alla holding multinazionale olandese. Il nativo di Chieti era famoso per la sua globalizzazione dell’industria automobilistica, ovvero di quel processo che portò alla creazione di tante alleanze tra vari costruttori, anche lontani dal punto di vista geografico.
La più nota è sicuramente la nascita di FCA, con l’unione di colossi come la FIAT e la Chrysler, che è poi confluita in Stellantis tramite la fusione con il gruppo PSA. Ebbene, Stellantis può trarre insegnamento dal metodo Marchionne, che puntava molto sulle nuove tecnologie, ed anche su sistemi innovativi come la guida autonoma, un modo per essere sempre avanti agli altri in ogni frangente, con le ultime evoluzioni montate sulle proprie auto.
Stellantis, per aumentare il proprio giro di affari ed apparire più attraente sul mercato, potrebbe presto sviluppare nuove piattaforme modulari elettriche, da gestire tra i propri marchi, ed è questo il progetto che hanno in mente al giorno d’oggi. Certo è che una mente come quella del manager italo-canadese avrebbe fatto al caso della holding multinazionale olandese, che vive un momento complicato.
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