Tensione alle stelle tra Cina e Euroa. Un’inaspettata mossa di Pechino potrebbe mettere in ginocchio i gioielli dell’automotive europeo
L’aria si fa sempre più pesante tra Cina ed Europa, e questa volta a farne le spese potrebbero essere le nostre amate supercar. Dopo mesi di scontri non si può dire che la notizia giunga inaspettata. Ecco perché quella che si profila all’orizzonte è una tempesta che minaccia di travolgere i colossi dell’automotive europeo.
Tutto è iniziato con una mossa dell’Unione Europea che ha deciso di proteggere il proprio cortile industriale. L’UE ha infatti introdotto, da inizio luglio, dazi maggiorati sulle auto provenienti dalla Cina, una misura che, come sempre in questi casi, ha causato una reazione a catena di nuove tariffe con la nazione asiatica che sta preparando la sua contromossa.
La Cina sta valutando di rispondere colpo su colpo, puntando dritto al cuore dell’industria automobilistica europea: le auto di grossa cilindrata. Questa decisione potrebbe travolgere marchi prestigiosi come Ferrari, Lamborghini, Porsche e Mercedes, amatissimi sul mercato cinese, e quindi bersagli ideali di un rialzo delle tariffe di importazione.
Il ministero del Commercio cinese ha fatto sapere di star ascoltando “opinioni e suggerimenti” sull’aumento dei dazi d’importazione per le auto con motori di grande cilindrata. Una mossa che, se attuata, potrebbe avere conseguenze devastanti per l’export di queste vetture verso il mercato cinese, sempre più cruciale per i produttori europei.
Questa potenziale ritorsione non è solo una questione di orgoglio nazionale. È una vera e propria strategia economica che potrebbe influenzare il voto degli stati membri dell’UE sulla nuova schema di dazi, previsto per entrare in vigore tra ottobre e novembre per i prossimi 5 anni.
Da un lato, l’Europa cerca di proteggere la propria industria automobilistica dalla concorrenza cinese. Dall’altro, la Cina risponde mirando ai gioielli della corona europea ovvero le supercar che sono l’orgoglio di nazioni come Italia e Germania. In questo scenario, marchi come Ferrari, Lamborghini, Maserati, Porsche, Mercedes e BMW si trovano nel mezzo di un fuoco incrociato diplomatico ed economico. Sono marchi leggendari, veri e propri simboli del made in Europe, che ora rischiano di vedere ridimensionato il loro accesso a uno dei mercati più prolifici al mondo.
Al momento, non ci sono ancora decisioni ufficiali da parte del governo cinese ma l’aria che si respira è quella di un’imminente escalation. Le autorità di Pechino stanno valutando attentamente le loro opzioni, consapevoli del peso che una simile decisione potrebbe avere sulle relazioni commerciali con l’Europa. Recentemente, inoltre, Pechino ha avviato indagini su presunte sovvenzioni al settore caseario e alimentare da parte dell’UE, dimostrando una volontà di rispondere su più fronti alle politiche commerciali europee.
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