La famiglia Agnelli è nota in tutto il mondo per via della propria ricchezza, ed oggi vi parleremo di un curioso rito della casata.
Oggi vi parleremo di una curiosità che riguarda la famiglia Agnelli, vale a dire la famiglia che è tra le più ricche in assoluto in Europa e nel mondo. Gran parte del potere è nelle mani degli Elkann, con John che è il presidente della Ferrari e del gruppo Stellantis, oltre che amministratore delegato di Exor, vale a dire la holding finanziaria olandese che esiste dal lontano 1927 e gestisce tutte le attività della famiglia.
Gli Agnelli hanno un enorme potenziale economico e, soprattutto, hanno le mani in pasta in qualsiasi tipologia di attività. La Juventus, Stellantis, la Ferrari ma anche l’editoria, tutte realtà nelle mani di questa famiglia, ed ora andremo ad approfondire nei dettagli l’argomento odierno. Tutti i giovani rampolli della casata, infatti, devono sottoporsi ad un vero e proprio rito di iniziazione, nel quale sono tenuti sotto controllo da vicino.
Agnelli, quel rito che nessuno conosce
Anche la famiglia Agnelli ha un vero e proprio rito di iniziazione, al quale tutti i rampolli devono sottoporsi. In sostanza, occorre che i giovani e futuri dirigenti delle aziende di famiglia inizino a lavorare come operai sotto falso nome, come ci insegna quella che è l’esperienza di Lapo Elkann. Dando un’occhiata alla sua biografia, infatti, si scopre che la sua carriera non è di certo iniziata con un ruolo di CEO, ma partendo molto dal basso.
Nel 1994, il fratello di John, all’età di appena 17 anni, iniziò a lavorare come un operaio alla Piaggio, con lo pseudonimo di Lapo Rossi. In base a quanto si è potuto appredere, anche gli altri giovani della famiglia, prima di poter accedere ai ruoli dirigenziali, sono chiamati a fare altrettanto. Lapo si infilò la tuta da metalmeccanico ed andò a lavorare in prima linea, e dimostrò un enorme senso di solidarietà con i suoi compagni.
Ovviamente, Lapo non aveva bisogno di guadagnare chissà quali cifre, essendo membro della famiglia Agnelli, ma nonostante questo, prese parte ad uno sciopero per chiedere un miglioramento delle condizioni lavorative, a causa di temperature troppo elevate negli ambienti in cui si opeava. Di sicuro, si tratta di un rito di iniziazione molto interessante, un’esperienza formativa, anche se conoscendo come sarebbe andato il futuro di Lapo, non lo ha aiutato troppo ad “addrizzare” il proprio percorso. Poi le cose si sono sistemate.