A partire dal 2025, la media delle emissioni di CO2 dovrà scendere al 93,6 grammi per chilometro e ogni grammo oltre questa soglia costerà ai produttori 95 euro per veicolo. Ecco chi potrebbe essere maggiormente colpito.
All’inizio di quest’anno, l‘Unione Europea ha deciso di posticipare l’entrata in vigore della normativa Euro 7 sulle emissioni al 2027, offrendo un po’ di respiro ai costruttori automobilistici. Tuttavia, ciò non significa che le restrizioni non si intensificheranno nel breve termine. Dal gennaio 2025, infatti, il limite medio di emissioni di CO2 che ogni produttore dovrà rispettare è stato fissato a 93,6 grammi per chilometro. Questo rappresenta un potenziale problema per case automobilistiche come Volkswagen e Ford.
Secondo uno studio condotto da Dataforce, una società di consulenza specializzata in dati, questi due produttori, che attualmente collaborano nello sviluppo di auto a zero emissioni condividendo piattaforme, rischiano di non rispettare gli obiettivi fissati dall’UE. Con una riduzione richiesta del 19% rispetto alla media attuale di 116 grammi per chilometro, le multe potrebbero ammontare a centinaia di milioni di euro, calcolate moltiplicando il superamento di CO2 in g/km e il numero di immatricolazioni per 95 euro.
La situazione di Volkswagen e Ford è particolarmente preoccupante poiché, sempre secondo Dataforce, nel 2025 potrebbero raggiungere rispettivamente 121 e 124 grammi per chilometro. Tuttavia, non sono i soli a superare i limiti imposti. Altri marchi come Stellantis, Daimler, Hyundai, BMW e Toyota prevedono emissioni superiori ai 100 grammi per chilometro, con rispettivamente 113, 108, 108, 106 e 105 grammi. Solo Geely (proprietaria di Volvo e Polestar) e SAIC Motor (proprietaria di MG) si mantengono al di sotto della soglia di 93,6 grammi per chilometro, mentre Tesla, come produttore di sole auto elettriche, è naturalmente conforme.
Le auto elettriche, a differenza di quelle a combustione, presentano un consumo maggiore su strada rispetto alla città.
Per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, ogni produttore adotterà diverse strategie, principalmente focalizzate sull’incremento delle vendite di veicoli elettrici. Secondo Dataforce, un costruttore senza ibridi plug-in nel proprio portafoglio avrà bisogno che il 37% delle sue vendite sia rappresentato da veicoli elettrici (BEV) o ibridi plug-in (PHEV) per rientrare nei limiti. Con la presenza di veicoli ibridi, questa percentuale si riduce al 23% se la quota di auto ibride è del 55%.
Infine, Dataforce suggerisce che un’altra opzione per rispettare i limiti sulle emissioni di CO2 è il sistema di raggruppamento delle emissioni. Negli ultimi due anni, questo sistema non è stato molto utilizzato, ma nel 2021 l’ex gruppo FCA ha collaborato con Tesla e Honda per ridurre la loro media di CO2. La società di consulenza prevede un ritorno a questa strategia nel 2025, quando i produttori di veicoli esclusivamente elettrici potranno vendere i loro certificati di emissione ad altri gruppi.
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