L’Academy di Valentino Rossi in questi anni ha sfornato tanti talenti. Scopriamo come fare per entrare a farne parte.
Pochi piloti hanno lasciato il segno in MotoGP come Valentino Rossi. Vincitore di 9 titoli iridati nel Motomondiale, aldilà delle vittorie e dei podi, ciò che lo ha reso iconico è stata la sua verve fuori dalla pista. Un rider con la battuta pronta, che sembrava sempre a suo agio davanti alle telecamere. Tutto questo ha contribuito a trasformare un semplice ragazzo di Tavullia in un autentico eroe globale.
Tra gli sportivi italiani più amati di sempre, ha deciso tutto della sua carriera, gli exploit così come le fragorose cadute. Sua la decisione di lasciare la Honda nel momento in cui il binomio sembrava imbattibile, così come sua fu la decisione di sposare le Bridgestone in Yamaha per tornare a vincere il mondiale nel 2008 dopo due anni di digiuno, mentre tutti lo davano già per finita. Sua però anche la scelta di passare nella fallimentare parentesi Ducati, salvo poi tornare dai giapponesi dove ha vissuto una seconda giovinezza restando per diversi anni al top in MotoGP.
A partire dal 2021 Valentino Rossi non è più un pilota di MotoGP e si diverte sulle 4 ruote nei campionati Endurance. Il Dottore però in questi anni si è dimostrato anche un raffinato imprenditore. L’azienda che da sempre gli produce il merchandising è sua e si occupa degli stessi prodotti anche per altri brand e altri piloti del Motomondiale. Un business clamoroso per lui.
Negli ultimi anni però si è concentrato anche sulla sua Academy che ha prodotto svariati talenti in MotoGP come Franco Morbidelli, Marco Bezzecchi e Pecco Bagnaia tanto per citarne alcuni. Come si fa però ad entrare nella VR46 Academy? Sembrerà strano, ma Valentino non chiede un euro ai suoi ragazzi, anzi investe su di loro. I giovani vengono scelti in base al loro talento naturalmente e vengono seguiti passo passo al Ranch e sulle varie piste dove corrono.
Il modello sviluppato da Valentino Rossi è autosufficiente. I piloti che entrano a far parte dell’Academy, infatti, quando cominciano a fare carriera e firmano contratti da oltre 50.000 euro sono tenuti a versare il 10% dei loro introiti all’Academy, così facendo, dopo un primo capitale iniziale versato il Dottore non immette più denaro e tutto il sistema si sostiene da solo. Un modo intelligente di fare che ha permesso anche di fare tanto bene al movimento motociclistico italiano.
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