Nessuno si augura mai di prendere una multa, ma è una circostanza che può verificarsi. Ed è interessante sapere se carabinieri, poliziotti e vigili possano farla anche in borghese.
Ognuno di noi non può che essere interessato a fare il possibile per mantenere un comportamento impeccabile quando si trova al volante, pur sapendo che la prudenza non è mai troppa. Commettere una scorrettezza può infatti costare caro, in tutti i sensi. Chi non rispetta le norme del Codice della Strada, infatti, va incontro quasi sicuramente a una multa che può rivelarsi davvero salata e che in alcuni casi può prevedere anche la decurtazione di punti dalla patente.
Nonostante molti facciano il possibile per evitarlo, a volte questo può accadere a causa di una banale distrazione non voluta. Basti pensare, ad esempio, a chi non si rende conto della presenza di un cartello di divieto di sosta e capisce solo a fatto compiuto di avere sbagliato. A questo punto ci si augura di non essere colti in flagrante, senza avere alcuna certezza che sia così.
Multa e forze dell’ordine in borghese: è possibile?
Si sente spesso parlare di “deformazione professionale”, in riferimento alle situazioni in cui si è portati a compiere determinate azioni solo perchè si tratta di comportamenti che si tengono sempre quando si lavora. Questo può accadere, ad esempio, per un insegnante che tende a correggere gli errori grammaticali che nota, ma anche per le forze dell’ordine, che potrebbero essere propense a fare una multa anche quando non sono in servizio.
Se sono “in borghese”, ovvero non indossano la divisa, può essere però impossibile per gli automobilisti riconoscerli, proprio per questo si può pensare di riuscire a farla franca. Ma è davvero così?
Non c’è una regola fissa, ma può variare a seconda della persona che decide di comminare la sanzione. Quella che può essere fatta da agente della Polizia di Stato, agente della Guardia di Finanza e carabiniere è da ritenersi sempre valida, anche se non sta effettuando un turno di lavoro. Non ci stiamo inventando nulla, ci sono sentenze come ad esempio la n. 892 del 24 giugno del 2014 del Tribunale di Parma che hanno dato torto ad automobilisti, lamentatisi per una multa di questo genere.
La situazione può invece cambiare se la scorrettezza è stata ravvisata da un agente della Polizia Municipale. Nel suo caso è possibile operare nell’ambito territoriale di competenza e alla condizione che l’agente sia effettivamente in servizio. Qualora il vigile urbano dovesse agire al di fuori del suo orario – noi non possiamo ovviamente sapere se lo ha fatto in un Comune diverso da quello in cui avrebbe dovuto lavorare – il conducente ha la possibilità di presentare un ricorso entro un tempo massimo di 30 giorni dalla notifica.
La correttezza è importante
Provare un po’ di soggezione quando ci si trova davanti qualcuno appartenente alle forze dell’ordine può essere naturale, soprattutto se si è giovani e si ha poca esperienza alla guida. In questo caso si può arrivare a temere di non avere rispettato le norme anche quando non è così, mentre magari quella può essere l’occasione solo per un controllo di routine.
Fare leva sull’insicurezza di chi circola in strada non può che essere ritenuto un comportamento poco professionale. È quindi importante che un agente si faccia riconoscere anche quando è in borghese, mostrando quindi in maniera chiara il proprio distintivo se l’automobilista dovesse sopraggiungere mentre sta facendo la sanzione. In caso contrario, si potrebbe pensare di avere di fronte qualcuno che millanta di avere una carica, pur non avendola.
Le regole parlano chiaro e sono state ribadite anche più volte in Cassazione. Non è possibile fare una multa senza prima dichiarare la propria qualifica, regola valida soprattutto per i carabinieri. In ogni caso, sapete cosa può fare un agente senza doversi qualificare? Chiamare un collega in servizio e farvi multare! Motivo in più per rigare dritto.