Il recente annuncio di Stellantis riscrive la storia della nota azienda, la quale compie un ulteriore balzo verso il futuro: il modello che ha pronto rivoluzionerà i motori.
Le cronache a lungo hanno raccontato della diatriba in corso fra i vertici del Gruppo Stellantis e la UAW, ovvero la United Auto Workers. Le rimostranze degli impiegati della nota azienda sono durate a lungo, senza mai mollare il colpo rispetto ai propri reclami, fin quando il gruppo italo-franco-americano ha deciso di assecondare o meglio considerare le richieste dei lavoratori, protagonisti di lunghi scioperi, che hanno avuto delle conseguenze sulla filiera produttiva.
Fra i peggiori momenti che la holding ha vissuto, sicuramente c’è il grave danno d’immagine, seguito alla rinuncia alla partecipazione al CES di Las Vegas in calendario per il prossimo gennaio. Una decisione inevitabile presa a causa delle difficoltà economiche della compagnia e le ingenti perdite anche di entrate. Sfortunatamente Stellantis salterà l’appuntamento che raccoglie appassionati, esperti e addetti ai lavori circa le introduzioni tecnologiche del settore.
Tuttavia, nel contesto delle notizie negative, ne è giunta una rassicurante da parte di Rich Boyer, ad oggi il vicepresidente della UAW, il quale ha utilizzato il canale YouTube per comunicare al grande pubblico il successo ottenuto: aver salvato lo stabilimento di assemblaggio di Belvidere, nell’Illinois. Un complesso emblematico anche per una delle vetture che proprio lì prende vita.
Il progetto è stato finalmente rivelato: si tratta della fabbrica che tra l’altro ha prodotto la Jeep Cherokee. Dopo aver calato la serranda dello stabilimento, c’è stato il licenziamento di oltre mille lavoratori, senza promessa futura di assunzione. Da qui i continui reclami, fino alla decisione di Stellantis di prevedere proprio a Belvidere la formazione di un nuovo veicolo, che il gruppo ha in mente.
Si tratta di un pick-up dalle medie dimensioni. In un primo momento si è pensato al Ram Rampage, che attualmente è destinato alla filiera realizzativa che trova a Pernambuco, in Brasile. Tuttavia, è più probabile che si tratti di uno simile al Ford Maverick. Sarà a benzina ma probabilmente verrà creata anche una variante ibrida e/o elettrica.
Ad ogni modo, lo stabilimento vedrà due turni giornalieri di lavoro e i dipendenti, che erano stati licenziati, otterranno dei benefici. Fin quando saranno reintegrati in azienda, potranno fare riferimento sulla cassa integrazione con stipendio e assistenza sanitaria. Poi, l’azienda si è compromessa alle creazione di oltre un migliaio posti di lavoro in un nuovo centro di batterie a Belvidere.
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