Il Maggiolino è uno dei modelli storici del mondo delle quattro ruote, ma avrebbe del clamoroso vederlo correre alla Dakar.
La faticosissima Parigi-Dakar è in assoluto una delle gare automobilistiche di resistenza più devastanti tra quelle mai create in questi anni. Destreggiarsi al massimo della velocità per due settimane in luoghi per nulla semplici e altamente ostili per i piloti è un qualcosa che permette a coloro che riusciranno a vincere di entrare definitivamente nel mito e nella leggenda dei motori.
Non vi è davvero dubbio alcuno sul fatto che una delle automobili che ha saputo dimostrare una certa resistenza nel migliore dei modi nel corso del tempo sia stato il Maggiolino. La Volkswagen con questa auto ha rafforzato e non poco la reputazione del proprio nome in giro per il mondo, con la sua produzione che iniziò nel 1938, il che la porta a essere il primissimo modello da Wolfsburg.
Sul mercato vi è rimasta fino al 2003, ma in realtà ancora oggi sono tantissimi coloro che non vedono l’ora di mettere le mani su questo vero e proprio gioiello dei motori. Tutto questo per una piccola, grande auto che si rivela tra le più vendute al mondo nonostante una lunghezza di soli 408 cm, una larghezza di 155 cm e un’altezza di 150 cm, con milioni di esemplari venduti.
Si trattava di un’auto con un motore che la portava a essere perfetta per la città e dunque ben lontana dal poter diventare leader nel mondo delle corse. Le dimensioni e lo stile classico della city car non sembrano suggerire che sia un’auto in grado di imporsi nella Dakar eppure qualcuno potrebbe aver preso spunto da questa auto per imporsi nella gara più dura di tutte. Talvolta però l’apparenza inganna.
In passato nacque un modello molto particolare e si trattava di un concept che si mostrò al mondo nel 2006, A produrlo fu la EDAG, ovvero la Engineering + Design AG, con quest’ultima che aveva deciso di creare un’automobile che avrebbe dovuto ispirarsi quanto più possibile alla Volkswagen Maggiolino.
La presentazione ufficiale avvenne in occasione del Salone dell’Auto di Ginevra di quell’anno. La vettura ricordava molto un Maggiolino ma con importanti modifiche estetiche – e strutturali – che rendevano la vettura più adatta alla pericolosa impresa. Per poter dare vita a questo modello particolare, la EDAG ebbe bisogno solo di tre mesi e riuscì nel primato di far passare il classico modello a Maggiolino in una elegante station wagon.
Avendo delle dimensioni maggiori rispetto alla Maggiolino, diventava un’auto perfetta per poter viaggiare e in un certo senso poteva anche essere considerata come un veicolo adatto per poter trasportare diversi bagagli. Una vettura perfetta per poter prendere parte a lunghi viaggi e dunque anche per la corsa della Parigi-Dakar a quanto pare sarebbe ideale.
A esaltarne a suo tempo la creazione di questa auto fu Johannes Barckmann, dirigente della EDAG, che spiegò come le finiture lucide e i vari elementi cromati usati per produrla erano intenzionati a dare all’auto uno stile raffinato e allo stesso tempo ribelle. La Biwak insomma aveva realizzato un vero mezzo da corsa, peccato che non ebbe la fortuna che si era augurati in quel 2006 e che la vettura, oggi dimenticata, sia rimasta solo un prototipo su cui abbiamo ad oggi scarsissime informazioni.
Il nuovo Codice della Strada è stato approvato e presto entrerà in vigore, ed oggi…
Oggi vi parleremo di una super sfida che ha visto Ferrari e McLaren confrontarsi con…
La batteria è una componente essenziale di un'auto, ma si deve essere attenti a dei…
Ad EICMA sono state numerose le novità sul fronte degli scooter, ed una delle più…
Non c'è tregua per il settore automotive, che sta vivendo una fase di crisi senza…
La Renault è uno dei colossi del settore automotive, e da diversi anni è legata…