Ogni due anni chi possiede un veicolo deve sottoporlo a revisione. Cosa dice il Codice della Strada e a chi rivolgersi.
E’ cosa risaputa che chi ha un’auto o una moto debba effettuare la revisione normalmente ogni ventiquattro mesi, mentre se il mezzo è nuovo dopo quattro anni dall’immatricolazione. Si tratta di un’operazione molto importante, spesso mal digerita dagli automobilisti o i motociclisti, in quanto prevede un esborso che può essere ben superiore a quello del semplice controllo, se ad esempio si riscontrano delle problematiche che non rendono possibile il superamento della prova.
Malgrado l’antipatia che scatena questa spesa, farla è essenziale per la propria incolumità e per quella degli altri provvedendo a far emergere eventuali malfunzionamenti. Inoltre è bene ricordare che problematiche tecniche ignorate possono agevolare sinistri oltre che pesanti multe e più globalmente l’inquinamento. Avere delle parti di veicolo danneggiate, può infatti portare alla fuoriuscita di gas nocivi.
Revisione auto, come funziona e quanto costa
Dunque quando si sa di essere prossimi alla scadenza è bene cominciare a prepararsi. Tre sono gli enti a cui è possibile rivolgersi: la Motorizzazione Civile, i centri di revisione e le officine autorizzate dalla ACI. Queste opzioni valgono per coloro che sono in possesso di mezzo con massa complessiva minore o pari alle 3,5 tonnellate, per gli altri l’unico riferimento utile è la Motorizzazione.
La tariffa è stabilita dal Ministero dei Trasporti. Si parte dai 45 euro della struttura che si occupa delle funzioni amministrative riguardanti il trasporto civile, per arrivare ai 62,25 euro delle officine autorizzate, fino ai 66,80 euro dei centri revisione.
Come anticipato il controllo va compiuto al termine del primo quadriennio se l’auto in questione è nuova di zecca, altrimenti bisogna va rispettato il biennio. Generalmente si ha tempo fino al termine del mese di riferimento, ovvero quello in cui l’esame era stato fatto in precedenza. A quel punto la tolleranza decade. Già dal giorno successivo si attiva il blocco al libero movimento e se colti in flagranza dalle forze dell’ordine si rischia una sanzione.
La somma in questo caso varia da 169 euro a 679 euro. Se fermata dalla polizia, la macchina non in regola dovrà essere immediatamente parcheggiata e l’irregolarità verrà segnalata sul libretto di circolazione. In poche parole, rischiate di vedervela portare via dalle autorità…
Solo una volta fissato l’appuntamento in Motorizzazione, nel giorno definito per effettuare la verifica si potrà rimettere nello abitacolo. Chi decidesse di infrangere il fermo e circolare nonostante il divieto, rischia tra i 1957 i 7953 euro di multa.
Non va meglio a chi dichiara il falso circa l’avvenuta revisione. Qui assieme al ritiro della carta di circolazione figura una sanzione tra i 419 e i 1682 euro.
Comportarsi in maniera contraria alla legge può comportare un ulteriore danno. In caso di incidente non solo non si verrà risarciti, ma la compagnia assicurativa ha tra i diritti quello di rivalersi sul contraente.
Vediamo ora all’atto pratico cosa viene controllato: per prima cosa l’impianto frenante ed elettrico, quindi la visibilità, la risposta dello sterzo e l’efficienza degli assi pneumatici e delle sospensioni. Sotto il radar pure il telaio, gas di scarico e rumori, la targa ed equipaggiamenti come luci e clacson. Se l’automobile in questione non supera l’esame, dovrà ripeterlo entro un mese, ovviamente dopo aver effettuato le dovute riparazioni.