Ricordate i bei tempi in cui la Lancia costruiva anche automobili sportive vero? Potevano rivaleggiare con le più potenti del mondo, un po’ come questa.
A vedere come è cambiato il marchio italiano nel tempo non si direbbe ma c’è stato un tempo in cui Lancia dominava il mondo del motorsport con i suoi bolidi inarrestabili anche dalle maggiori potenze automobilistiche dell’epoca! Modelli storici come la Flavia HF, la Lancia Delta 16V o l’indimenticabile Lancia Stratos o ancora, la mai uscita Lancia Hyena che sarebbe stata sicuramente all’altezza di queste vetture.
La casa italiana vive una fase di rilancio, grazie al Gruppo Stellantis che con la nuova Lancia Thema – almeno questo è il nome ipotizzato per la berlina che uscirà molto presto e che segnerà il ritorno del brand italiano sul mercato delle Premium – sarà ancora una volta un nome da battere sul mercato: ma prima di produrre utilitarie e monopattini elettrici, Lancia ha avuto anche una supercar sul listino, anche se per poco.
Infatti la casa italiana ha costruito la Lancia Stratos, una sportiva nata con uno scopo ben preciso: dominare il mondo dei rally, prima che le normative per correre in WRC cambiassero portando all’abbandono della vettura. Introdotta nel 1973 e assemblata fino al 1975, la Stratos è stata a mani basse la supercar Lancia più potente – e vincente! – della storia anche se è la sua versione stradale ad aver creato un vero mito di strada.
Combattente nei rally
Nel corso della sua carriera sportiva la Stratos si rivelò un’auto molto vincente, anche se non quanto la successiva Lancia Delta integrale, al punto da portarsi a casa tre campionati costruttori, uno piloti – avvenne con Sandro Munari nel 1977 per la precisione – e ben diciannove primi posti in un evento ufficiale nell’allora Gruppo Quattro. Ancora oggi, molti esperti credono che fosse principalmente il motore l’arma segreta dell’auto.
Infatti Lancia mise a frutto la partnership con Ferrari per dotare la supercar di un motore Dino V6 da 190 cavalli raffreddato ad acqua, limitato a questa potenza su strada per non incorrere in problemi legali ma che in gara, secondo alcune fonti, arrivava a superare i 500 cavalli netti di potenza. Le automobili per il mercato civile prodotte non furono più di cinquecento, il minimo necessario affinché la vettura fosse omologata per correre secondo le regole del campionato mondiale di rally…
Con un peso inferiore alla tonnellata, una linea impressionante ed un’agilità che mai avremmo ritrovato su un’auto Lancia la Stratos resta un fulmine a ciel sereno nella produzione di automobili degli anni settanta. I tentativi di riportare l’auto in strada non sono mancati, con una Ferrari modificata da Pininfarina in persona per un cliente molto ricco ed altri tentativi assortiti che per ora, non sono mai sfociati in una nuova Stratos ufficialmente riconosciuta dal marchio.