Avete presente quella spiacevole sensazione che vi arriva quando vi viene un’ottima idea ma qualcuno la migliora e ci fa un sacco di soldi? Ecco, si saranno sentiti così i progettisti di questa casa produttrice.
Ad oggi, poche automobili possono vantarsi di aver replicato un quarto di quello che la Lancia Y o Ypsilon ha fatto sul mercato italiano ed europeo in senso più ampio. Pensateci un attimo, questa utilitaria nata quasi per caso è riuscita negli anni a tenere da sola a galla il marchio Lancia che altrimenti pensiamo sarebbe già andato in bancarotta da un pezzo, vendendo moltissimo e figurando anno dopo anno nelle classifiche delle vetture più vendute.
La piccola vettura è stata protagonista di una azzardata operazione di marketing che ha avuto un successo strepitoso anche se poteva finire malissimo: diciamo però che ci sono delle solide basi su cui è stato costruito il modello. La domanda che sorge spontanea è perché mai un marchio come Lancia specializzato in sportive e grosse berline si è messo in testa di produrre una “super mini”? La risposta è che non lo ha fatto.
A creare i presupposti per la nascita della Y infatti è stato un altro brand ormai tristemente dimenticato, sebbene i suoi diritti siano ancora saldamente nelle mani del Gruppo Stellantis che un giorno potrebbe sorprenderci e ricostruirlo. Si parla infatti di Autobianchi una casa italiana che ha finito per essere dimenticata nel nulla.
La prima idea
Nata nel 1985, la piccola vettura Autobianchi Y10 è la vera progenitrice della Lancia Ypsilon che oggi conosciamo, un’automobile di enorme successo nel nostro paese dove vendette oltre un milione di esemplari, non bastando tuttavia a salvare il marchio che la produceva dal baratro. La Y10 aveva nelle sue piccole dimensioni, nel basso costo e nella semplicità strutturale i motivi principali del suo successo.
Dell’auto, costruita fino al 1995, rimane anche una versione Turbo, forse una delle automobili più pericolose mai viste in Italia visto il rapporto tra peso e potenza! Comunque, dalle ceneri della piccola Y10 nacque il vero modello di punta di Lancia, ecco come succedono casualmente le grandi cose nel mondo dell’automobile.
Lancia aveva infatti rilevato la produzione della Y10 negli ultimi anni e, dopo tre anni passati ad immaginare una vettura che potesse coniugare la tradizione della Ardea e la praticità di un’utilitaria come la piccola di casa Autobianchi, riuscì infine a trovare un compromesso nella Lancia Y. E il resto, come si dice, è storia.