Il prezzo dei carburanti potrebbe ben presto lievitare verso l’alto fino a raggiungere livelli fuori controllo. C’è un aspetto da tenere presente
Le condizioni geopolitiche internazionali influenzeranno i numeri al distributore e non c’è modo di sfuggire a questa deriva. Si prevedono momenti durissimi per tutti gli automobilisti italiani. La piccola tregua è già terminata.
Sembrava troppo bello per essere vero. Il costo dei carburanti in calo lento ma costante negli ultimi 15 giorni stava facendo respirare gli automobilisti italiani, in un momento in cui l’inflazione sta intaccando le tasche di tutti i cittadini. La soglia dei 2 euro al litro di benzina sembrava scongiurata e i fantasmi del 2022 allontanati almeno per un istante. Purtroppo, però, questa piccola tregua è stata solo momentanea e il peggio deve ancora arrivare.
Cosa ha destato questa apparente calma? Semplice, la geopolitica internazionale. Come avvenuto ormai un paio d’anni fa per la crisi russo-ucraina, adesso il tema scottante è la guerra in Israele. L’attacco palestinese e il rinfocolare bellico nell’area mediorientale non può che portare a ripercussioni degne di nota anche per quanto concerne il costo del petrolio. Il Brent, sceso per la prima volta da diverso tempo a 85 dollari al barile, ora sta già risalendo, attestandosi in queste ore a 87,5. Ben presto si oltrepasserà la soglia dei 90, così come il gas sta facendo registrare un +7%.
Caro carburanti, il peggio deve ancora arrivare: la guerra in Israele avrà gravi ripercussioni
Secondo quanto riportato dall’Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico, in base alle elaborazioni della testata specializzata Staffetta Quotidiana, per la media nazionale del costo della benzina siamo a 1,948 euro/litro, per il self service. Il diesel dal canto suo è a 1,917 euro/litro.
Per quanto concerne invece il servito si passa a 2,087 euro/litro per la benzina e a 2,056 euro/litro per il gasolio. Alcuni punti riportano un prezzo del gasolio superiore a quello della benzina, un paradosso dettato dalle manovre russe nel settore, considerando che c’è stato un importante blocco delle esportazioni di diesel da parte del Governo Putin.
In questo clima di incertezza e rincari si attende ancora una risposta certa da parte dell’Esecutivo italiano, con stallo totale almeno per quanto concerne l’accisa mobile. La misura del Bonus Benzina da elargire una tantum alla famiglie con reddito più basso non può risolvere dei problemi ben più seri e per questo serve studiare nuove mosse.
Nel frattempo proprio a causa della situazione in Israele sono previsti rincari significativi nei prossimi giorni, che potrebbero davvero riportare l’asticella sopra la soglia dei 2 euro al litro in self service.