Tempi duri in casa Stellantis, tantissimi dipendenti sono destinati a restare senza lavoro in un periodo in cui sembra davvero un’impresa riuscire a trovarne un altro.
Avere un contratto a tempo indeterminato ora sembra essere quasi un miraggio, proprio per questo tutti si augurano di poter ricevere un rinnovo se hanno un accordo a termine con la propria azienda. Questo non è purtroppo sempre possibile, non solo se la società non nutre abbastanza fiducia nelle nostre possibilità, ma anche semplicemente a causa di una situazione di mercato poco favorevole, che obbliga a fare scelte dolorose ma necessarie.
Ci sono dei settori che si trovano inevitabilmente più spesso a muoversi in questa direzione, come appare al mondo dei motori ormai da tempo. Pensare di acquistare una vettura appare infatti davvero difficile, se non impossibile, quando non si hanno molte certezze sul futuro e si fatica a gestire anche le altre spese. In casa Stellantis, però, non è possibile fare diversamente.
I tempi non sono certamente dei migliori in casa Stellantis, che sta pagando il calo del potere d’acquisto di diversi clienti o aspiranti tali. A pagarne le spese, come capita spesso in questi casi, saranno i dipendenti.
L’azienda ha infatti annunciato il licenziamento di centinaia di lavoratori, che hanno accolto la notizia, come è facile immaginare in maniera negativa. Il provvedimento non riguarda però direttamente l’Italia, ma gli USA e colpisce 520 persone presso il Trenton Engine Complex in Indiana e altre 50 persone che hanno operato presso lo stabilimento di Kokomo Casting. In entrambi i casi il loro ultimo giorno di servizio è stato il 6 ottobre.
La decisione è un conseguenza dello sciopero indetto dalla UAV, associazione che riunisce i lavoratori del settore. “Presso il Toledo Assembly Complex (TAC), Stellantis ha un totale di 640 dipendenti rappresentati in licenziamento temporaneo” – si legge nella nota ufficiale emessa.
Altri 200 lavoratori saranno invece messi in cassa integrazione, considerati responsabili dell’agitazione attualmente in atto. Sulla base di quanto rivelato dall’Anderson Economic Group, queste mosse costeranno più di 5,5 miliardi di dollari, rendendo questa protesta il più costoso di qualsiasi sciopero automobilistico dal 2000.
Anche in Italia la situazione di Stellantis non è delle migliori, ma c’è un episodio accaduto recentemente che non può che generare polemiche. Un operaio che prestava il suo servizio a Mirafiori è stato infatti licenziato, ma con una motivazione che ha ben pochi precendenti: “scarso rendimento”.
Tutto questo è stato indicato nella lettera che gli è stata consegnata: “”Egregio Signore – recita la lettera pubblicata dal ‘Corriere della Sera’ –, negli ultimi anni il Suo diligente impegno ha fornito una prestazione giudicata dai Suoi referenti gerarchici come ‘non sufficiente’ e ‘inadeguata’. Pertanto provvediamo con la presente a irrogarLe il licenziamento con preavviso“.
La FIOM non ha voluto restare inerme di fronte all’accaduto e ha ritenuto questo come completamente immotivato, soprattutto perché il soggetto si è sempre presentato al lavoro. “La stessa contestazione fatta al dipendente licenziato è stata comminata ad altri lavoratori cui riteniamo seguirà identico epilogo del licenziamento – ha dichiarato il segretario della FIOM CGIL, Edi Lazzi -. Mi sembra un’assurdità per fare pressione nei riguardi dei propri dipendenti e spingerli ad aumentare a dismisura la prestazione lavorativa abbattendo in questo modo i costi”.
In casa Alfa Romeo c'è un problema da risolvere che riguarda la sicurezza di questi…
Al variegato mondo delle innovazioni motoristiche si è aggiunta una novità clamorosa. Il motore più…
La Citroen C3 di vecchia concezione è stata un successo sul mercato, ma negli ultimi…
La rappresentazione grafica della nuova FIAT 126 sta già facendo sognare i vecchi appassionati del…
In inverno, avere il parabrezza ghiacciato è un problema comune per chi lascia l’auto all’aperto.…
La Jeep ha provveduto ad un maxi richiamo negli ultimi giorni dell'anno, per via di…