Le auto cinesi stanno dominando la scena, ma ora c’è qualcuno che vuole darci un taglio. Ecco cosa sta succedendo in Italia.
Il mercato delle quattro ruote vive sotto una costante paura in Europa e nel resto del mondo, quella che la produzione locale venga surclassata dalle auto cinesi, oggi sempre più gettonate anche fuori dal paese. Queste stanno conquistando i mercati per via dei loro bassi prezzi. In molti si domandano il motivo per il quale le vetture provenienti dal paese del Dragone costino così poco, e non è difficile trovare una risposta.
Infatti, le auto cinesi costano poco perché i marchi sfruttano importanti incentivi statali, cosa che permette di venderle a basso costo. Ciò ha portato a scatenare le furie dei paesi europei, soprattutto della Francia che non ha affatto gradito l’evolversi di questa situazione. Il governo transalpino ha fatto pressione sull’Unione Europea, che finalmente si è decisa a prendere una posizione.
Da pochi giorni è scattata un’indagine anti-dumping, con l’obiettivo di smascherare i sussidi statali che avvantaggiano i marchi cinesi, in modo, nel caso in cui venisse riscontrata qualche anomali, da poter attuare qualche contromossa, come l’imposizione di dazi doganali. Nel frattempo, dall’Italia è partita una vera e propria crociata, con l’obiettivo di fermare il monopolio cinese.
L’Italia è uno dei paesi più attivi nella lotta al mercato delle auto cinesi, ed ora l’obiettivo è quello di portare a disincentivarne l’acquisto. Esse sono viste come un rischio clamoroso per l’industria europea, ed è importante fermare la loro ascesa prima che tutto si complichi. Come farlo? L’Italia ha in mente una nuova serie di incentivi da emettere a vantaggio di chi vuole comprare vetture con scarse emissioni di carbonio, e ciò sarebbe valido anche per il processo di produzione e distribuzione.
Così facendo, le auto cinesi verrebbero subito escluse da tale processo, in quanto ci sono seri dubbi sull’ecologia dei processi di produzione delle vetture Made in China. Lo stesso tipo di discorso, in merito al programma di incentivi, è stato attuato anche in Francia, ma è chiaro che tutto ciò potrebbe essere ancora troppo poco per combattere in toto il problema cinese.
Infatti, i prezzi molto bassi di queste vetture continuano ad attirare la popolazione, ed è chiaro che ciò è collegato anche all’aumento dei costi di acquisto dei modelli di marchi europei. Ormai acquistare una vettura è diventato proibitivo, e questo è valido anche per i noleggi a lungo termine, una formula che negli ultimi anni aveva preso piede, ma che ora si è complicata per via dei rincari.
La Cina investe di continuo, ed anche delle multinazionali della tecnologia, come la Huawei e la Xiaomi, sono pronte per scendere in campo. L’Italia si sta battendo fortemente per dare fastidio al monopolio cinese, che spaventa anche altri colossi dell’elettrico come la Tesla. L’indagine anti-dumping, arrivati a questo punto, sembra essere l’ultima frontiera per calmare un minimo le acque, ma il processo di indagine potrebbe essere molto lungo.
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