Il caro carburanti allerta inevitabilmente tutti gli automobilisti, ma forse il vento sta per cambiare leggermente.
Il caro carburanti continua ad allertare tutti. Governo, addetti ai lavori, cittadini. Purtroppo la situazione è ben lontana dall’essere semplice stto praticamente ogni punto di vista: economico e sociale su tutti. Perché il costo del pieno della macchina non solo raramente è stato così altro, ma va ad incidere su tutti gli automobilisti, e soprattutto sulle famiglie che si trovano purtroppo estremamente in difficoltà.
Ecco perché quella di cui vi stiamo parlando è veramente una situazione drammatica da ogni posizione e lato possibile. Ma anche nelle notti più scure c’è sempre uno spiraglio di luce. E forse anche in questo caso sarà così.
Le ultime news in merito fanno ben sperare e danno a più di un utente della starda la speranza di poter spendere meno soldi e vivere il momento del pieno di benzina o diesel a cuor più leggero. ma di cosa si tratta? Scopriamolo insieme.
Il Governo Meloni ha deciso di aprire all’accisa mobile. Lo ha spiegato il Ministro Urso all’assemblea nazionale Faib. Si tratta di una notizia molto importante e che porterà il prezzo di benzina e diesel a calare. Non vertiginosamente, ma comunque il valore di mercato diminuirà. Si tratta di una legge presente all’interno del Decreto Carburanti 2023. Non era, però, stata ancora applicata dallo Stato italiano. Quest’ultimo aveva preferito virare su altre soluzioni come i singoli bonus – pensiamo al Bonus carburante di 80 euro -.
Adesso però sembra che le ultime scelte intraprese portino a ben altro. Del resto, benzina e diesel hanno oramai raggiunto prezzi da paura, e i costi sono costantemente in ascesa. Al momento non c’è un decreto attuativo per l’effettiva applicazione della misura. Tuttavia, in situazioni gravi come quella attuale che tutti noi stiamo vivendo, l’accisa mobile diventa una vera e propria necessità politica e sociale. Il che sembra proprio il caso, ci verrebbe da dire. Non solo perché tale funzionalità è prevista dall’articolo 2 del Decreto carburanti.
Ma anche perché questa misura può essere interpretata come una rinuncia da parte dello Stato ad una parte delle imposte applicate sui carburanti; il tutto al fine di compensare eventuali aumenti eccessivi dei loro prezzi, con la volontà di mantenere stabile il costo finale per i consumatori. Insomma, la situazione è precaria, e per questo è meglio evitare di renderla ancora più delicata.
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