La Red Bull ha vinto il mondiale costruttori, ma ci sono seri problemi per quanto riguarda la gestione dei piloti. Ecco cosa accadrà.
Per la sesta volta nel corso della sua storia, la Red Bull si è laureata campione del mondo dei costruttori, un risultato incredibile per un team che esiste solo dal 2005. Il team di Milton Keynes ha annichilito la concorrenza in questo primo biennio delle F1 ad effetto suolo, senza lasciare scampo a nessuno, se non nei primi mesi del 2022, quando la Ferrari sembrava potersela giocare.
Tuttavia, la Red Bull ci ha messo davvero poco per salire in cattedra e fare il vuoto, con la RB19 di quest’anno che ha scavato un solco tra lei e le sue avversarie. Sin dai test invernali del Bahrain si era capito che non ci sarebbe stato nulla da fare, in barba alla penalità ricevuta in galleria del vento per la questione Budget Cap. Ora però, c’è una questione che va risolta ed anche in fretta.
Se Max Verstappen domina la scena, a far fischiare le orecchie in casa Red Bull sono le prestazioni di Sergio Perez, che dopo la vittoria di Baku, ottenuta alla fine del mese di aprile, è del tutto sparito dai radar. Pensate che in classifica è a -177 dal compagno di squadra, e dietro di lui c’è Lewis Hamilton che si sta avvicinando molto velocemente, nonostante disponga di una Mercedes non certo paragonabile alla sua RB19.
Il motivo del crollo è stato spiegato da molti con come un cattivo adattamento agli sviluppi arrivati sulla vettura, che sarebbero andati tutti in direzione di Verstappen. Tuttavia, ciò accadeva anche in passato e non lo abbiamo mai visto in difficoltà così evidenti, ed il disastro combinato in Giappone, con errori e contatti, non ha fatto altro che peggiorare la situazione.
Nelle ultime ore, sono arrivate parole molto dure da parte di Antonio Perez Garibay, ovvero il padre di Checo, che è stato intervistato da “ESTO“: “Checo sta combattendo molto, la macchina è tutta impostata su Verstappen, che guida con tanto grip all’anteriore, mentre Sergio lo ha sempre fatto al posteriore. La posizione in cui si trova Checo è quella per la quale è stato ingaggiato, ovvero il secondo posto, c’è solo un campione e ciò va accettato. Deve lavorare per questo e rispettarlo. Qui almeno ha una macchina competitiva, con un altro team non farebbe meglio del quinto o del sesto posto“.
Parole molto importanti quelle del padre di Perez, che ha sottolineato come in Red Bull conti solo un pilota, e per gli altri non c’è grande interesse. Super Max ha sempre demolito i compagni di squadra, e l’unico a tenerne il passo, almeno nei primi anni, fu Daniel Ricciardo. Ora è Perez a dover subire un confronto così pesante, come era capitato in passato anche a Pierre Gasly ed Alexander Albon. Tutti coloro che si siedono sulle monoposto di Milton Keynes accanto all’olandese rischiano di essere macinati.
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