Problemi rilevati sugli airbag, con il rischio di un nuovo richiamo che sta mettendo così in discussione la sicurezza delle auto.
Negli ultimi anni si è cercato sempre di più di dare un occhio di riguardo alla sicurezza dei passeggeri una volta saliti in auto. Tra gli strumenti migliori che sono stati utilizzati vi sono sicuramente gli airbag, un metodo semplice che dà modo di evitare guai peggiori in caso di incidenti.
Le ultime automobili non stanno solo cercando di dare vita a degli airbag che possano contribuire il meglio possibile alla sicurezza del guidatore, ma da tempo si stanno ampliando i numeri degli airbag anche ai lati per protezione maggiore di tutti i passeggeri. Ecco come mai il lavoro attorno a questi è sempre più intenso e non si possono commettere errori.
Negli Stati Uniti l’industria automobilistica si sta lanciando sempre di più nella produzione di automobili quanto più innovative da un punto di vista tecnologico. La Tesla è il nome più noto tra le novità, ma nell’ultimo periodo dalla nazione a stelle e strisce non mancano i problemi.
Di recente la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), ha stilato un rapporto che, se dovesse essere confermato, metterebbe in seria difficoltà ben dodici grandi società automobilistiche negli Stati Uniti. I nomi sono altisonanti e passano dalla Tesla, alla General Motors, arrivando fino a colossi stranieri come Mercedes, Porsche, Toyota e Maserati.
Secondo l’agenzia il principale problema che è stato riscontrato in queste auto è legato alla saldatura degli airbag. Questi ultimi infatti non riuscirebbero correttamente a legare i componenti in caso di pressione rischiando di rilasciare scorie. Gli airbag in questiono sono quelli prodotti dalla ARC e dalla Delphi
Stando a quanto riporta lo studio di NHTSA, sono in totale ben sette le persone che hanno subito dei traumi legati a questo problema della rottura dei gonfiatori. Non solo, ma un uomo è anche morto. Questi airbag erano montati su auto differenti l’una con l’altra.
La statistica parte addirittura dal 2009 e l’ultimo incidente legato a questo difetto risale invece al marzo del 2023. In quel caso il guidatore si trovava in possesso della Chevrolet Traverse, ma i danni sono stati valutati anche su Kia, Volkswagen, Chrysler e Hyundai.
Tutti questi airbag sono stati prodotti nel periodo che va dal 2000 al 2018 e in totale sono oltre 50 milioni quelli presenti nelle auto americane. L’azienda ARC infatti ne ha messi a disposizione 41 milioni, mentre la Delphi 11 milioni.
Il 5 ottobre 2023 ci sarà una riunione imposta da NHTSA, e che sarà trasmessa in diretta, dove si potrà discutere pubblicamente con ARC e altri fornitori. A quel punto le parti dovranno far valere le proprie ragioni e le società dimostrare di aver lavorato a regola d’arte.
Quando si parla di sicurezza non si può in alcun modo transigere di un millimetro. Il rischio infatti di subire gravi danni irreparabili è dietro l’angolo. Se dovesse essere confermato questo difetto nella produzione saranno 52 milioni le auto che saranno richiamate.
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