Flavio Briatore lancia un’accusa pesante e precisa alla Ferrari: le parole dell’ex team principal della Renault sono chiare
Il secondo Gran Premio del mondiale di Formula 1 è stata un’autentica delusione per la Ferrari. Solo sesto Carlos Sainz, addirittura settimo Charles Leclerc, sebbene partito dalla 15ma posizione per una penalità. Risultati non all’altezza delle aspettative, soprattutto perché si immaginava una monoposto più competitiva a Jeddah, pista più consona alle caratteristiche della Rossa rispetto al Bahraian.
Ed invece la Ferrari ha palesato nuovamente le difficoltà viste a Sakhir ed al momento è addirittura alle spalle anche di Aston Martin e Mercedes; un bel salto all’indietro ritrovarsi quarta forza del mondiale dopo aver immaginato, nelle settimane che hanno preceduto l’inizio dello stesso, di poter essere l’antagonista principale della Red Bull.
Una situazione che di certo non può essere soddisfacente per la Rossa, chiamata ad un gran lavoro per ridurre le distanze dagli avversari. Nel frattempo in tanti criticano l’operato della Rossa oppure provano a dare suggerimenti, come l’ex Team Principal della Renault Flavio Briatore.
Briatore, l’invettiva contro la Ferrari: ecco dove ha sbagliato
L’imprenditore piemontese, ai microfoni di Gr Parlamento su Radio Rai, ha puntato il dito su un aspetto in particolare. “Nella scorsa stagione la Ferrari era partita bene, poi per evitare i saltellamenti (il cosiddetto porpoising, ndr), la Federazione ha modificato il regolamento e la Rossa ha perso competitività. Io – ha aggiunto – fossi stato in Ferrari, non lo avrei permesso. Dal punto di vista politico devono essere più incisivi” ha tuonato, evidenziando anche come negli aspetti extra pista a Maranello non si stiano muovendo nella giusta direzione.
“Nella scorsa stagione dovevano puntare tutto su Leclerc e poi non può funzionare l’avere tutti italiani in squadra come disse il povero Marchionne. La Formula 1 è uno sport internazione” ha poi aggiunto regalando anche una sorta di soluzione alla Rossa. “Con Montezemolo, da Tdt a Domenicali, i punti di riferimento erano importanti ed adesso mancano. Ora c’è Vasseur, capace e bravo che non ha colpe, perché la monoposto era stata già realizzata. Ora, però, deve fare shopping da altri team” ha aggiunto. Briatore indica anche l’esempio da seguire. “Basta vedere l’Aston Martin, Stroll sul mercato si è mosso intelligentemente. La Ferrari ha bisogno di nuove idee, cerchi qualche talento“.
“Non è tutto da buttare”, Briatore indica la soluzione alla Ferrari
L’ex manager ci va giù duro. “Anche nella comunicazione non è stata brillante – ha aggiunto – sono sempre campioni del mondo d’inverno, poi….” ha proseguito nella sua invettiva. “Nel giorno della presentazione ho ascoltato un manager (chiaro il riferimento a Benedetto Vigna, Ceo della Rossa) sostenere come non si fosse mai vista una Ferrari così veloce. Non si promette, queste sono cose che fanno arrabbiare i fan“.
Briatore, però, guarda anche il lato positivo. “Non tutto è da buttare – ha spiegato – mi riferisco alla prima fila di Leclerc in qualifica. L’aspettativa creata è stata alta ma c’è chi ha lavorato meglio ed ora è complicato recuperare il gap“. Ed il manager premia una scuderia in particolare. “Si sapeva della Red Bull davanti a tutte, perciò dico che l’Aston Martin ha lavorato meglio di tutte“.
E Briatore ha svelato come sia stato lui ad aver consigliato il trasferimento in Aston Martin di Fernando Alonso. “Gli ho detto di rischiare perché si erano mossi sul mercato bene. Al momento è a circa 15 secondi dalla Red Bull ma potrebbe vincere anche una gara con uno step importante sulla monoposto per poi chiudere tra i primi tre in campionato, situazione possibile per come guida Fernando. E’ un fenomeno ed è in una forma super, ha dato motivazione al team ed è la novità della Formula 1“.