Un Toto Wolff meno belligerante del solito ha chiuso con un bilancio negativo il primo mese di lavoro della Mercedes di Formula 1
I conti non tornano. E l’autocritica di Toto Wolff sull’inadeguatezza della Mercedes in Formula 1 è davvero spietata. Partendo però da una premessa. Chi sta vincendo, anzi… dominando, fin da subito la stagione, merita di stare dove sta.
É questo il senso delle dichiarazioni del team manager della Mercedes che ratifica la netta superiorità dei suoi avversari e cerca di stringere i tempi per avere una macchina se non altro più competitiva. In grado per lo meno di puntare a qualche vittoria o a qualche pole da qui al termine di una stagione che si annuncia di grande sofferenza.
A margine di una conferenza stampa nel corso della quale ha tracciato gli elementi fondamentali delineati dai primi due gran premi della stagione, Toto Wolff sottolinea soprattutto i meriti della Red Bull. Wolff parla apertamente di meritocrazia: “Nei valori espressi dai primi gran premi c’è sicuramente anche molto merito. Alla Red Bull Hanno fatto quello che a noi riusciva spesso in passato, quando ci presentavamo alla stagione come campioni in carica. Sono partiti dal vantaggio di avere un’auto vincente e l’hanno immediatamente incentivato. Se sono dove sono sostanzialmente è perché lo meritano. Hanno indubbiamente l’auto più veloce, la migliore in assoluto. Questo deve essere il presupposto perché per quanto ci siano aspetti migliorabili ma anche riconosciuto il valore di un avversario che in questo momento mi sembra evidente”.
Wolff ricorda quando gli stessi ragionamenti vedevano al centro dell’attenzione la sua Mercedes: “Si lavora sempre per vincere e di solito alla lunga se vinci è perché lo hai meritato. É un dato di fatto. Chi vuole lo spettacolo potrà lamentarsi perché magari vedrà vincere sempre gli stessi. Ma credo che sia altrettanto significativo il fatto che evidentemente loro hanno fatto un buon lavoro e noi no”.
In passato le stesse considerazioni toccavano alla sua squadra: “In effetti sentivo gli stessi ragionamenti tra il 2014 e il 2020 e la cosa non mi faceva piacere, perché sotto un certo aspetto sembrava di sminuire il valore di chi vince. Non lo facevo allora e non ho intenzione di farlo adesso”.
Quanto al futuro Wolff garantisce che nel team si stia facendo il massimo per rendere più veloce una macchina che, se non altro, ha ampi margini di miglioramento: “Quando sei in lotta non si parte dal presupposto che prima o poi getterai la spugna. Si lotta e basta, cercando di fare il massimo. Prima o poi anche la loro macchina darà qualche segnale di debolezza virgola di stanchezza. Dovremmo essere pronti ad approfittare e a sfruttare quel momento”.
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