Sono in arrivo alcuni aumenti in busta paga. Spetteranno ad una categoria precisa, dopo diverse peripezie.
Finalmente, ciò che tanto si è sperato, si sta avverando. Tutte le parti sono al lavoro per permettere che ciò accada veramente. Nell’incredulità generale, sembra che il risultato di una lunga lotta sindacale stia per avere il suo riscontro in termini economici. A beneficiarne saranno alcuni operai, la flangia della popolazione che più sta subendo i disastri dell’inflazione generale.
Una pandemia e una lunghissima guerra in Ucraina stanno minando il tessuto economico del pianeta. Ciò ha comportato un aumento delle materie prime e dei prodotti finiti, a discapito della staticità nella crescita degli stipendi. Il potere d’acquisto delle popolazioni internazionali sta diminuendo e in un paese come il nostro i problemi si sentono e come.
Infatti, ci troviamo di fronte a uno stato piano di disuguaglianze, dato che in Italia il 20% della popolazione riesce a detenere il 70% dei fondi in circolazione. Per fortuna, i sindacati e gli enti centrali stanno riuscendo a far ottenere un maggior guadagno ad alcune categorie. Una, in particolare, sembra ricevere gli effetti positivi di diverse mobilitazioni.
La serie di proteste per i rincari e il fallimento economico di diverse famiglie sta obbligando lo stato ad erogare dei fondi in sostegno della povertà. Le famiglie che la rischiano sono quelle più numerose, ma sono tutte le persone a ravvisare dei peggioramenti in fase di risparmi. Diverse categorie hanno deciso di scendere in piazza e incrociare le braccia, atto che sembra essere poco ascoltato, ma che, a volte, riesce ad ottenere dei risultati.
Una risposta immediata è fondamentale, per non ritrovare le persone in strada ad alimentare le varie proteste. Ad essere riusciti ad avere dei risultati concreti sono state diverse sigle sindacali, che hanno ben compreso quanto sia necessaria la loro azione in questo momento. Questi ultimi, sono stati un po’ latenti negli ultimi anni, anche per il fatto che erano in contatto stretto con i partiti al governo e non volevano creare troppi disagi. Ma, ora, la situazione è cambiata drasticamente.
Fim, Uilm, Uglm, Fismic e Aqcfr si sono mobilitati, in questi ultimi tempi, per far migliorare il contratto nazionale dei lavoratori da loro rappresentati. Si tratta di operai metalmeccanici, ma del settore relativo alle automobili.
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Specialmente quelli di Stellantis, Ferrari, Iveco e Cnhi riusciranno ad ottenere l’agognato aumento in busta paga. Ma non saranno gli unici, dato che questo strepitoso vantaggio, dal 2023 al 2026, arriverà per il 70% dei metalmeccanici del settore automobilistico.
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