La competizione di endurance per eccellenza si tiene a Le Mans in Francia ma alcune automobili, anche senza vincere la gara, hanno stupito il pubblico in modo permanente. Il motivo è piuttosto evidente nelle foto!
Se seguite il Motorsport e non vi limitate a guardare la Formula Uno in TV una volta ogni tanto, non potete non conoscere la 24 Ore di Le Mans, gara di endurance per eccellenza che tutti i marchi automobilistici più importanti sperano di vincere almeno una volta. Case come Ford, Mazda, Ferrari, Porsche e Jaguar hanno tutte partecipato con alterni successi a questa competizione che rimane dopo decenni una delle gare più seguite ed importanti di sempre.
Nel corso degli anni, i marchi iscritti alla corsa si sono inventati di tutto per cercare di ottenere un vantaggio sulla concorrenza. Tra i design più assurdi non può mancare la “Le Monstre”, vettura che nel 1950 concluse la gara al decimo posto. L’auto anche se sembra impossibile in origine era una normale Cadillac Series 61 così approntata per essere più aerodinamica, cosa che a quanto pare ha funzionato.
Da chi spoglia l’auto di tutti i componenti a chi ne aggiunge uno davvero gigantesco: l’alettone è una parte importante di un’auto da corsa, lo sappiamo perchè tempo fa abbiamo realizzato un pezzo proprio sull’argomento. Inutile dire che a volte, quando in palio c’è la vittoria di una gara storica, i marchi possono strafare…
La casa Chaparall con la sua 2F del 1967 sperimentò l’alettone più vistoso che si sia mai visto in una gara ufficiale! Così alto da sembrare una piattaforma per i tuffi, il “posteriore” di questa vettura era regolabile tramite un pedale a disposizione del pilota. In qualche modo, l’auto riuscì ad essere omologata per gareggiare ma si ritirò dopo 225 giri senza completare la corsa. Peccato…
Un’altra vettura con un alettone che premiava la praticità anziché l’aspetto estetico è la Rondeau M428 con cui nel 1983 l’ex campione di Le Mans Jean Rondeau cercò di replicare l’impresa compiuta tre anni prima con un’auto disegnata in modo completamente autonomo. La vettura esibiva un curioso alettone che le permise comunque di classificarsi dodicesima.
Una menzione a parte la merita senz’altro la casa più anziana ad entrare in questa lista, la britannica Morgan che i nostri lettori conoscono molto bene. Fondata nel 1910, Morgan ha aspettato un po’ prima di iscriversi ufficialmente a Le Mans con le prime partecipazioni che risalgono agli anni novanta.
La casa ha iscritto la straordinaria Aero 8 a due edizioni, nel 2002 e nel 2004: pensate la sorpresa degli spettatori nel vedere in pista un’auto che sembra uscita dagli anni trenta ma che sfreccia come un bolide moderno! Purtroppo, in nessuno dei due casi l’avventura di Morgan ebbe un lieto fine con un ritiro nel primo caso ed una squalifica nel secondo.
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