Le case francesi sono sempre state avanti in quanto a design automobilistico, poco da dire. Già nel lontano 1986 Peugeot aveva previsto che le automobili…avrebbero volato! Questa sembra l’astronave di uno sci-fi movie.
La casa francese Peugeot è una delle più antiche del mondo ma questo non le ha mai impedito di guardare al futuro, piuttosto che al suo nobile passato. Del resto, ormai lo abbiamo capito, i marchi francesi hanno sempre un’occhio che guarda indietro ed uno che guarda avanti. Tempo fa abbiamo scoperto come non solo Renault con la sua Twizy ma anche Citroen abbia previsto addirittura il trend delle citycar elettriche anni prima.
Il marchio Peugeot agli anni ottanta presentò una concept car ormai dimenticata a cui vogliamo ridare il giusto lustro. Dopo tutto, quante altre automobili hanno letteralmente incarnato la definizione di astronave su ruote? Nel 1986, le cose andavano davvero bene per la casa francese che con la sua straordinaria 205 Turbo aveva praticamente riempito lo scaffare dei trofei dopo anni di digiuno.
Dopo aver stupito il mondo due anni prima con la straordinaria concept car Quasar, anch’essa caratterizzata da un look futuristico ma ancora comprensibile per noi forme di vita a base di carbonio, la casa decise quindi di rilanciare, presentando qualcosa che avrebbe stupito il mondo. Qualcosa di alieno!
Presentata al Salone di Parigi del 1986, la Peugeot Proxima si rivelò l’auto più chiacchierata dell’anno. Con il suo design avanguardistico che ricorda vagamente le auto del film Io: Robot uscito però molti anni dopo l’astronave su ruote si attirò molti sguardi stupiti durante la permanenza presso lo show automobilistico.
Alta poco più di un metro, l’auto ostentava una capsula in vetro dove potevano alloggiare guidatore e passeggeri: l’innovativa disposizione delle ruote posteriori – mai vista se non sulla Batmobile del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan suscitò molto interesse ma il vero pezzo forte era il suo propulsore, uno dei più potenti mai sperimentati dalla casa.
La Proxima montava un potentissimo motore V6 alimentato ad idrocarburi che nonostante un peso molto vicino alla tonnellata e mezzo, poteva spingere l’automobile teoricamente fino a 348 chilometri orari anche grazie al basso CX del mezzo che era praticamente piatto, offrendo pochissima resistenza all’aria! E dentro l’abitacolo, le cose erano ancora più sorprendenti.
Infatti la dotazione tecnologica ovviamente non si limitava ai classici strumenti – frecce, pulsanti, tachimetro – perchè l’auto disponeva già di un paio di monitor con la strumentazione della vettura, di un pannello solare per il raffreddamento dell’abitacolo nonché di un rudimentale sistema GPS non troppo dissimile da quelli che impieghiamo oggi sui nostri Smartphone. Si, stiamo ancora parlando di un’auto degli anni ottanta! Incredibile…
Come è facile da immaginare, un’auto del genere non aveva alcun posto nel listino di una casa specializzata in automobili da città e purtroppo, Peugeot non considerò neanche la produzione in serie limitata, figuriamoci quella standard. L’auto comunque ha influenzato pesantemente le successive berline del brand del Leoncino come la famosa 405 nonché la successiva concept Onyx di cui vi abbiamo già parlato, forse l’unica vera supercar che Peugeot abbia mai prodotto.
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