Il boom delle auto elettriche ha spinto il Legislatore ad alcune modifiche. Ma siamo sicuri che questa sia la scelta giusta?
I diktat dell’Europa, la “svolta green” che tutto il mondo sta operando, ma anche i tanti, tantissimi, incentivi che la pandemia ha fatto fioccare sulla testa dei cittadini. Sono solo alcuni dei motivi che spiegano la grande crescita del mercato delle auto elettriche. Ma è vero che per i neopatentati non vi è alcun limite? Proviamo a fare chiarezza.
Il boom delle auto elettriche
Un tempo erano viste come “macchinine”. Quasi dei giocattoli, a fronte della auto, “vere”, a combustione. Ma i tempi cambiano in fretta, si sa. E così, un recente studio certifica che il 45% degli italiani sarebbe intenzionato all’acquisto di un veicolo elettrico. Un dato non di poco conto, se si considera che gli esperti ritengono quello delle auto elettriche un mercato ancora da consolidare.
In particolare, la Cina mantiene la prima posizione per quanto riguarda i progressi realizzati in termini di veicoli elettrici dove, sia a livello manifatturiero che infrastrutturale, rafforza nettamente la propria leadership assecondata anche da un mercato interno in cui oltre il 51 per cento dei consumatori intervistati è intenzionato ad acquistare un veicolo elettrico come prossima vettura. In seconda posizione si trova la Norvegia, da sempre pioniera nel campo dell’e-mobility con un sistema maturo a livello di infrastrutture e mercato che sconta però un settore manifatturiero poco sviluppato nel Paese.
L’Italia occupa nel ranking il 12 posto, seguita in fondo da Giappone, Canada e India all’ultima posizione. Ancora oggi, per molti, l’acquisto di un veicolo elettrico può sembrare un salto nel buio. Ma sempre più spesso l’auto elettrica è la prima per chi ha appena conseguito la patente. E, allora, cerchiamo di capire diritti e doveri dei neopatentati alla guida di un veicolo a zero emissioni.
Auto elettriche e neopatentati: quello che c’è da sapere
Va innanzitutto fatta chiarezza sui veicoli che i neopatentati possono guidare. E, come spesso accade, la nostra stella polare, è il Codice della Strada, che sancisce come, nel primo anno di guida, i neopatentati possano guidare solo veicoli a potenza limitata. Ecco cosa dice l’articolo 117 comma 2-bis del Codice della Strada che dispone che “ai titolari di patente di guida di categoria B, per il primo anno dal rilascio, non è consentita la guida di autoveicoli aventi una potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 55 kW/t. Nel caso di veicoli di categoria M1 (le autovetture fino a nove posti, ndr) si applica un ulteriore limite di potenza massima pari a 70 Kw”.
Come spesso accade, in Italia ci si complica la vita. E, allora, a novembre 2021 la deroga introdotta dalla legge n. 156/2021. Questa disposizione permette a un neopatentato di guidare un’auto senza nessun limite di kW se al suo fianco si trova, in funzione di istruttore, una persona di età non superiore a 65 anni, munita di patente valida per la stessa categoria (o per una categoria superiore: C o D) conseguita da almeno 10 anni.
Ma, visto il grande sviluppo dei veicoli elettrici e ibridi, ecco la nuova disposizione di legge, che va a modificare proprio quell’articolo 117 del Codice della Strada, che abbiamo già menzionato. “Per le autovetture elettriche e ibride plug-in, il limite di potenza specifica è di 65 kW/t compreso il peso della batteria”. Infine, a complicare ulteriormente il quadro, la circolare del Viminale n. 300/STRAD/1/0000028964 del 7 settembre 2022, che ha chiarito (anche se questo verbo è forse azzardato) come nei confronti delle vetture elettriche e plug-in si debba applicare unicamente il limite di potenza specifica riferita alla tara pari a 65 kW. Non viene quindi preso in considerazione il limite di potenza massima pari a 70 kW.
Un paradosso secondo molti esperti, cui appare un paradosso che le auto elettriche non debbano rispettare alcun limite di potenza massima in kW. Con il risultato che un 18enne appena patentato possa guidare già un bolide capace di raggiungere i 200 chilometri orari…