L’abbiamo amata così tanto negli anni novanta quando è arrivata sul mercato la prima volta. Il classico non si batte, lo dimostra un carrozziere che ha proposto una versione spettacolare della vecchia Panda fuoristrada.
L’utilitaria italiana per eccellenza è la Fiat Panda, c’è poco da fare: con buona pace della concorrenza parlano i numeri. Dal 1980, anno in cui è arrivata la primissima serie di questa amata e squadrata vettura prodotta dal marchio torinese, il modello che montava ancora lo stemma Fiat a quattro barre diagonali su un lato del muso, questo modello ne ha fatta di strada.
L’auto è tuttora in produzione, rimanendo sul mercato ormai da oltre quarant’anni senza che dai vertici di Fiat siano arrivati indizi su una fine produzione o su una sostituta, a differenza di altre iconiche vetture come la Fiat 500 che è stata messa fuori produzione per un periodo prima di tornare o la Punto che potrebbe addirittura non tornare mai più sul mercato.
Parlando di numeri, l’auto ha venduto oltre otto milioni di esemplari e non è solo uno dei modelli Fiat più di successo della storia ma anche una delle cinque automobili italiane più vendute della storia. Cosa ha reso la Panda così iconica nel mondo dei motori, chiederete voi? Sicuramente, questo modello ha aiutato la sua popolarità.
La prima versione fuoristrada della Panda nasce nel 1983 e beneficia di una grandissima coincidenza: il marchio austriaco specializzato in veicoli militari Steyr Puch infatti aveva sviluppato un brevetto – il 153 – per un sistema di sospensioni adatte ad un piccolo fuoristrada, progetto che Fiat non si lasciò sfuggire e che implementò subito su una rivoluzionaria utilitaria.
Nacque così la prima Fiat Panda 4×4, una vettura davvero unica sul mercato capace di coniugare le piccole dimensioni della vettura standard con la maneggevolezza e robustezza di un vero fuoristrada. L’auto in un paese come il nostro dove fuori dalle città strade sterrate, colline e montagne sono la norma, ebbe un successo clamoroso.
Anche i modelli più moderni della Fiat Panda vantano una versione Cross con quattro ruote motrici ma sapete una cosa? Nessuno di questi cattura davvero lo spirito del modello originale, una vettura rozza per gente senza paura disposta a spingersi fuoristrada anche a bordo di un’utilitaria dal peso inferiore agli ottocento chilogrammi.
Ecco perché la creazione della carrozzeria ferrarese Inglorious Basterds Cycle ci piace così tanto: questo gruppo di progettisti e meccanici ha deciso di cimentarsi nella costruzione di un’auto più simile possibile alla vecchia Panda 4×4 degli anni ottanta-novanta con risultati decisamente interessanti. Giudicate voi stessi…
Ma quali sono le caratteristiche tecniche di questo esperimento? Presto detto.
La vettura – secondo la IBC stessa – è stata ispirata da due modelli storici del periodo, la Fiat Campagnola, noto fuoristrada e l’intramontabile Lancia Delta Integrale. Le due auto sono icone del passato almeno quando la Panda che in questo caso beneficia molto del restyling che prevede parafanghi, assetto rialzato e passaruota di dimensioni impotanti.
Sotto il profilo motoristico, l’auto monta il famoso motore 1.2 della Fiat Punto da 75 cavalli capace di assicurare uno sprint interessante alla vettura. Noi personalmente ci avremmo schiaffato dentro qualcosa di ancora più potente, magari un motore Alfa Romeo, ma il risultato sembra molto interessante. Peccato non avere informazioni su prezzo e data di uscita.
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