La messa in vendita della regina nostrana del rally mostra tutto il suo prestigio. Il prezzo è impressionante, ma adeguato all’archetipo.
Fra le tante automobili in commercio, oggi ne troviamo una che proprio non può non destare attenzioni particolari. Si tratta di un modello storico che non ha precedenti, data la potenza mostrata nei circuiti di tutto il mondo. La qualità messa in mostra è riconosciuta a livello internazionale e sono tantissimi i marchi in cerca di eguagliare le sue prestazioni.
Quella di cui descriveremo i dettagli è un tipo di Lancia molto particolare, che fa pensare alla Delta integrale come un’automobile meno referenziata. In realtà, non è proprio così, dato che le vittorie ottenute da quest’ultima sui circuiti di WRC sembrano essere ineguagliabili. Eppure, è la sua “antesignana”, dato che è stata spedita in prima linea nel campionato internazionale negli anni antecedenti alla nascita del modello Delta integrale.
Nessuno si sarebbe mai aspettato una cosa del genere, dato che il modello messo in commercio su un sito internet è molto raro. Si tratta di una produzione fatta nei primi anni ’80 ed è una delle 200 messe in lavorazione. L’ideazione è avvenuta per far spazio a un nuovo modo di gareggiare, dato che le regole della WRC erano in continua evoluzione.
Prese il posto della Stratos, messa in un angolo dalla Fiat 131 Abarth Rally, per meri motivi di mercato. Era il 1980, quando la Lancia decise di tornare a vincere la competizione per il Gruppo Fiat. La storia la fece, specie, per il fatto di esser stata l’ultima auto a vincere il campionato mondiale con le quattro ruote motrici.
La sostituzione della Abarth, per via del regolamento della FIA, ha portato a una collaborazione stretta fra le due case automobilistiche italiane. Infatti, grazie all’unione d’intenti fra la Fiat e la Lancia, nacque un modello definito Lancia Rally 037. L’archetipo a cui si è ispirata è la Beta Montecarlo. Il debutto arrivò al Salone di Torino nel 1982.
Se sei arrivato a leggere fino a qua, ti starai, sicuramente, chiedendo il prezzo di tale articolo. Beh, è uno di quelli alti, che non tutti possono permettersi, dato che è arrivato fino a 649 mila euro.
I dettagli ne spiegano il motivo: il valore storico-sportivo; il motore sviluppato da Abarth; un propulsore 16 valvole da 2,0 litri; il motore 2.0 It (capace di sviluppare 105 CV). La velocità massima poteva arrivare fino a 220 km/h, con un’accelerazione potentissima: da 0 a 100 km/h in soli 7 secondi.
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