A bordo di un mezzo simile, Michael Schumacher rischiò veramente grosso. Il figlio sembra aver ereditato la stessa passione, pericolosa forse anche più di guidare una monoposto. E le foto provano il tutto.
Quando sei un pilota professionista oltretutto figlio di un campione tra i più famosi e celebrati al mondo, nulla ti fa paura, nemmeno il veicolo che ha quasi ucciso tuo padre in un’occasione!
Un brutto colpo
Le notizie sul campione di Formula Uno più forte di tutti i tempi Michael Schumacher sono ormai praticamente inesistenti da quando la sua famiglia ha deciso di chiudersi nel silenzio e nel riserbo da quando anni fa a Meribel il campione, sopravvissuto ad anni ed anni di pericolose gare a 300 chilometri orari, è finito in coma dopo una caduta dagli sci molto sfortunata.
Probabilmente, non rivedremo più il pilota in pubblico e sicuramente non lo vedremo mai più guidare un’automobile da corsa. Suo figlio Mick Schumacher però ha raccolto l’eredità del padre ala grande distinguendosi da subito in Formula 4 con monoposto forse meno blasonate di quelle guidate da Schumi ma altrettanto divertenti da guidare.
Quando hai la velocità nel sangue del resto, vivi per correre. E forse anche per questa ragione Mick ha recentemente rivelato di guidare un veicolo che è quasi costato la vita a suo padre ben prima di quel fatale incidente sugli sci che ha messo fine alla sua carriera.
Rischi del mestiere
Se in monoposto Schumi Senior ha rischiato spesso di fare qualche brutto incidente, è in motocicletta che si è davvero fatto male rischiando la vita. Ricordiamo tutti l’incidente di Cartagena, no? Nel febbraio del 2009 il pilota pluricampione si cimentò in un giro di pista a bordo di una potente Honda CBR 1000 da corsa ma le cose si misero subito male.
Il pilota, nonostante l’esperienza su quattro ruote sicuramente superiore a quella di qualsiasi altro essere umano, si schiantò durante un passaggio complesso cadendo dalla motocicletta ad una velocità di circa 200 chilometri orari: il casco salvò la vita a Schumacher che rimase comunque privo di sensi per vari minuti. Un grande spavento che non intimorisce per nulla suo figlio.
Il giovane rampollo di Michael si è fotografato mentre si presenta presso il circuito dove si allena a bordo di una potentissima motocicletta giapponese: è una Yamaha R1 da 200 cavalli e 898cc di cilindrata, una moto potente e molto pericolosa anche per piloti molto esperti: “Entrando nel weekend così”, scrive nella didascalia il giovane pilota. Niente da fare: quando ami l’adrenalina, nessun rischio può spaventarti!