Continuano gli incredibili disagi nella produzione italiana di Stellantis. Uno stop produttivo che sta costringendo migliaia di operai a casa e alcune fabbriche allo stop. La causa è legata ai continui problemi di approvvigionamento delle varie parti e dei materiali.
Stellantis e i disagi nella produzione. Una storia che va avanti da parecchio tempo ormai. Le cause sono legati alle poche risorse a disposizione per quanto concerne i componenti e i materiali. Sta di fatto che molto fabbriche stanno ritardando enormemente la produzione e altri, addirittura, sono state – e sono ancora oggi – costrette a chiudere per alcuni periodi.
La giornalista Bianca Carretto sul ‘Corriere della Sera’ in una disamina sulla situazione di Stellantis si domanda come faccia “il quarto produttore mondiale di auto a non riuscire ad organizzarsi, scaricando, ancora una volta, il costo di questo ennesimo stop nelle tasche dei lavoratori”. E la perplessità è assolutamente legittima. I lavoratori sono sul piede di guerra e Stellantis sta pensando di mandare a casa oltre 1800 dipendenti entro la fine dell’anno sul nostro territorio. Ma cosa è accaduto nelle ultime ore?
La notizia degli ultimi giorni non riguarda solo i soliti problemi di approvvigionamento dei materiali, ma anche qualcosa di ancora più radicale. Infatti, altre due fabbriche italiane Stellantis sono state costrette alla drastica chiusura momentanea nei giorni scorsi, in attesa di un miglioramento della situazione. Ci riferiamo agli impianti di Melfi, in Basilicata, e della Sevel, in Abruzzo.
Da tanto tempo a questa parte diverse fabbriche devono far fronte a una situazione difficile e sempre più insostenibile per tantissimi dipendenti. E la riduzione del personale è già in atto e continuerà anche nei prossimi mesi. Venendo ai freddi numeri, i dipendenti sono calati dai 50 mila e 800 del 2021 ai 49 mila entro la fine di questa stagione. E il numero potrebbe ancora scendere nel 2023.
La mancanza dei materiali, come detto, è la causa di questi ritardi di produzione di Stellantis. Ma quali pezzi non sono al momento disponibili? La cosa evidente è la mancanza dei semiconduttori, dei chip e delle centraline. Questo è un problema generale, che riguarda tutti i principali marchi mondiali. Ma ci sarebbe di più, stando alle testimonianze di alcuni dipendenti delle fabbriche Stellantis italiane.
Un dipendente di Pomigliano, per esempio, – oltre ai materiali menzionati prima – informa che mancano anche altri pezzi. Queste le sue parole: “Mancano anche pezzi che non hanno nulla a che fare con l’elettrico. Per esempio, traverse, tubi benzina, molle, portapacchi, staffe”.
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