L’ennesima truffa dei benzinai svelata dalle Forze dell’Ordine impazza sul web. Stai molto attento: possono spillarti molti più soldi del dovuto e non te ne accorgerai finché non vai a guardare la spia della benzina!
Scoperta dalla nostra Guardia di Finanza alcuni trucchi sporchi con cui i benzinai di diversi comuni italiani truffavano gli automobilisti. Ecco a cosa conviene fare attenzione quando si fa il pieno.
Un brutto scherzo
Alcune teorie complottiate, a torto o ragione, sostengono che ci siano persone che stanno realmente guadagnando denaro dalla paurosa risalita dei prezzi del carburante dovuta alla Guerra d’Ucraina ancora in corso e che non accenna a diminuire d’intensità. In un certo senso, potrebbero avere ragione perchè alcuni benzinai poco onesti hanno creato una bella truffa sfruttando la crisi.
A Venezia e nei comuni limitrofi, la Guardia di Finanza ha fatto scattare un blitz contro una serie di benzinai per nulla trasparenti che presso i distributori da loro azionati fornivano la benzina “gonfiando” i prezzi grazie ad un sistema semplice quanto efficace. Si tratta dell’ennesima truffa al distributore a cui dovete stare attenti dopo quelle di cui vi abbiamo già parlato in passato.
Stavolta, il trucchetto non prevedeva benzina allungata con l’acqua o tantomeno una manomissione del dispositivo che segnala quanta benzina è stata già erogata dalla pompa nel serbatoio della vostra auto. Il trucco era molto più subdolo e di conseguenza, molto più insidioso e difficile da scoprire per una persona non informata su questo rischio. Ecco come facevano…
I distributori da incubo
Secondo la Guardia di Finanza e gli organi di informazione, ci sono almeno 11 distributori di benzina nel territorio del veneziano – Mestre, Jesolo e Chioggia sono solo alcune delle località dove è stata scoperta la truffa – sotto la lente di ingrandimento, al centro di un’indagine con l’accusa di Pratiche commerciali scorrette e Concorrenza sleale.
Fondamentalmente, grazie ai cartelloni pubblicitari, i distributori in questione secondo quanto è emerso finora dalle indagini promettevano di fare il pieno con un dato prezzo per poi farsi pagare un importo diverso: attiravano quindi gli automobilisti con un prezzo “bomba” per poi erogare loro solo la quantità di benzina prevista dal prezzo reale del prodotto, un po’ come se pagando con una carta online vi promettessero un prodotto a 10 Euro per poi levarvene 20 dal conto, per capirci.
Oltre a danneggiare i consumatori, questa truffa ha messo nei guai la concorrenza “leale” che si è vista rubare clienti con uno stratagemma decisamente astuto. Ma purtroppo per chi lo ha messo in atto, la festa è finita.