Arriva un’incredibile salasso per chiunque voglia parcheggiare la moto. Si parla di una spesa che può arrivare fino a 3.200 euro.
Per poter risparmiare i lavoratori di ogni dove provano ad escogitare dei metodi di tutto rispetto. Specialmente quando si tratta di spostamenti per raggiungere i luoghi di lavoro, dato che, spesso, sono anche molto lunghi e non retribuiti da parte delle aziende. Eppure, sembra che chi si trova a dirigere l’assetto decisionale dei paesi proprio non voglia comprenderlo. Infatti, sono stati creati dei parcheggi a pagamento anche per le moto, mezzo molto usato per chi vuole evitare gli ingorghi del traffico.
Le città sono sempre più ingombranti e ostili a chiunque si metta alla guida di ogni mezzo di trasporto. Dagli ingorghi, fino agli alti livelli di smog, diviene sempre più difficile viaggiare con la spensieratezza che vigeva in passato. I mezzi pubblici di molte città non garantiscono il massimo delle prestazioni e la comodità di viaggiare con la propria auto o moto rimane il metodo preferito dalla gran parte dei cittadini. Soprattutto quando si parla delle metropoli.
La limitazione dei parcheggi
Inoltre, viaggiando con la propria automobile ci si trova, spesso, a dover fare giri e rigiri sullo stesso palazzo per poter trovare un buco di parcheggio, agognato dalla gran parte degli automobilisti. Ormai, quasi tutti i cittadini posseggono il proprio mezzo a quattro ruote, creando, però, forte disagio nella mobilità. Di qui, la necessità di viaggiare con i mezzi a due ruote, che però sta diventando sempre più ostica. Oltre al pericolo di prendere tale veicolo, oggi sta divenendo anche meno economico.
I parcheggi per le moto e le reazioni dei conducenti
Per fare cassa e poter ovviare a diversi buchi economici, alcuni comuni si prendono la briga di porre dei parcheggi a pagamento, specie nelle zone a maggior flusso di mezzi. Fino ad ora siamo stati abituati a vederli per le automobili, ma adesso arrivano anche per le moto. Un vero e proprio salasso che parte dalle 2-3 euro giornaliere e che per un lavoratore, che si sposta quotidianamente, può arrivare fino a 3.200 all’anno.
La protesta del settore è nell’aria, dato che le associazioni sono in forte contrasto a chi ha deciso di intervenire in questo modo sul tessuto urbano. Fortunatamente, non ci troviamo ancora in Italia, ma bensì a Parigi, dove per chi trasgredisce ci sono ben 37,50 euro di multa.