La velocità di 300 km/h ha rovinato la vita ad un motociclista spericolato. La mano pesante della legge è stata aiutata da un video denuncia.
Ancora una volta la strada è stata presa come un gioco della Playstation. Una persona ha padroneggiato sulle corsie come se il tragitto che percorreva fosse solamente il suo. Così, però, non è, dato che la strada è di tutti ed è un posto di transito di tante famiglie, che a bordo portano anche dei figli. Per questi ultimi rischiare la vita per colpa di una persona spericolata è una cosa indecente e inimmaginabile nel 2022. Forse, le case produttrici dovrebbero iniziare a pensare a questo fatto.
Ricordiamo sempre che auto e moto da corsa devono essere utilizzate oltre i limiti di velocità solamente nelle piste da gara. In questi luoghi sarà possibile anche avere dei corsi sul modo giusto di guidare tali mezzi. Non solo, vi sono anche diverse attività divertenti che vari marchi mettono a disposizione dei loro utenti. Insomma, correre è un reato e anche molto grave. Il fatto che andremo a descrivere è emblematico di questa asserzione.
Oltre ad essere pericolosi i mezzi di trasporto ad alta velocità, oggi, sono anche facilmente rintracciabili. La miriade di telecamere presenti a bordo delle strade rendono molto più facile il riconoscimento del trasgressore. Inoltre, molti di questi si riescono a mettere nei guai creando anche delle situazioni tali da rendere ancora più semplice la vita agli agenti. In effetti, molti si filmano mentre stanno trasgredendo la legge, per avere il compiacere da parte dei loro follower, ma a volte non va affatto bene.
Le leggi in merito ai limiti di velocità sono chiare e molto dirette. Servono a proteggere il prossimo dalla pazzia di determinati folli. In particolare, l’uomo beccato stava andando alla velocità di quasi 300 km/h in una strada con il limite a 80 km/h. La reazione da parte degli agenti che lo hanno sanzionato è stata estrema e il trasgressore non potrà più commettere un reato del genere.
Di fatto, oltre all’arresto per 18 mesi, l’uomo è stato anche costretto a smettere di guidare. E sì, perché gli è stata revocata la patente a vita. Il video della corsa impazzita rende chiaro quanto sia stato necessario intervenire in questo modo. Il fatto è avvenuto in Norvegia, ma anche nel nostro paese siamo abituati a situazioni simili e sempre più spesso avvengono solo per il gusto goliardico di condividerle sui social network. Pazzesco.
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