Ormai da diversi mesi fare rifornimento alla propria auto si è trasformato in un vero e proprio salasso, indipendentemente dal tipo di alimentazione prescelta. A differenza del passato anche un vantaggio che avevano alcuni automobilisti sembra essersi dissolto.
La scelta del tipo di automobile da acquistare può basarsi su diversi fattori. Oltre alle dimensioni e al prezzo di acquisto, è importante prendere in considerazione il tipo di alimentazione. Nonostante la varietà ora non manca, chi è abituato a fare numerosi chilometri per motivi di lavoro continua a preferire il diesel, pur sapendo che presto questo è destinato a scomparire. Un motore a gasolio ha inoltre il vantaggio di consumare molto meno rispetto a quello a benzina. Ora, però, sta scomparendo anche un’altra agevolazione tutt’altro che non rilevante: il Diesel costa ora di più rispetto alla benzina, cosa che in passato non si era praticamente mai verificata.
Meglio il Diesel o la benzina? Le differenze sono evidenti
Fino ad ora chi è abituato a percorrere centiana di chilometri in un anno, specialmente in autostrada, ha scelto spesso il Diesel. Chi lo ha fatto deve però tenere presente anche altre caratteristiche tipiche di queste vetture: il prezzo di listino è in genere più elevato, oltre alle spese maggiori previste per la manutenzione.
Un modello a gasolio inoltre si svaluta più lentamente rispetto all’analoga versione a benzina. Utilizzare una vettura come questa può inoltre risultare difficile quando nelle città vengono introdotti i provvedimenti di limitazione al traffico.
Fino ad ora, però fare rifornimento era decisamente più economico. Una differenza che però ora è praticamente scomparsa. È quindi venuto il momento di cambiare e dirottare le proprie preferenze su altro?
Attenzione a quando fai rifornimento
Il conflitto attualmente in corso in Ucraina ormai da mesi ha acuito ulteriormente la crisi energetica che era già in atto e ha portato a un aumento dei costi quando si effettua il rifornimento alla propria auto. Negli ultimi anni diverse raffinerie sono state chiuse sia in USA sia in Europa, arrivando così ad aumentare i costi anche del gasolio.
La differenza nei costi appare evidente anche per la maggiore versatilità di questo tipo di carburante. Questo, infatti, alimenta anche i tir, i cargo e i mezzi di trasporto pubblici (i bus urbani ed extraurbani), oltre a essere utilizzato in molte fabbriche, per i generatori necessari a produrre energia. Ed è proprio per questo che le accise sul Diesel risultano inferiori rispetto a quelle previste per la benzina (il taglio introdotto dal governo è ora valido fino al 5 ottobre).
Il rialzo dei costi, è bene precisarlo, era già partito da prima dello scoppio del conflitto. La causa è da ricercare nella riduzione delle forniture da parte della Russia e dai Paesi del Medio Oriente. Inevitabilmente, la minore disponiiblità del gasolio ha portato anche a un incremneto del suo prezzo di vendita. I consumatori devono quindi armarsi di pazienza: solo quando le forniture saranno maggiori potrà esserci anche un calo dei costi di vendita.