Aumentano i rischi di multa derivanti dall’inquinamento acustico. La tecnologia aiuta la stradale tramite i radar a medusa.
In città è sempre più difficile abitare e rilassarsi, specie se ci si trova a vivere nei centri più abitati e a maggior percorrenza di mezzi di trasporto. Questo è dovuto all’altissimo inquinamento derivante dalla circolazione, che non è pericoloso a livello salutare soltanto per lo smog, ma anche per i tanti rumori che derivano dai veicoli in strada. Ora, la situazione sta cambiando, dato che si sta cercando di ovviare a queste problematiche, presenti da anni sul tessuto urbano.
A dare una mano in tal senso vi sono diversi rivelatori tecnologici, che possono aiutare gli agenti della stradale a rilevare le tante infrazioni causate dai cittadini. La questione dello smog sembra più scabrosa da affrontare, anche se i vari governi internazionali stanno tentando di mettere in circolazione più veicoli elettrici con emissioni inferiori ai motori a benzina o a diesel. Per quanto riguarda, invece, i danni all’udito, esistono oggi degli strumenti adatti a preservarlo dai rumori di marmitte e clacson.
Le meduse contro l’inquinamento acustico
Siamo abituati a sentire il nome di questi bellissimi, ma pericolosissimi animali quando si parla di mare. Oggi, però, ci dobbiamo abituare a sentirne parlare anche quando si trattano temi relativi alla circolazione in città. Infatti, le meduse sono dei rilevatori di rumore che sono installati in diverse zone, per ovviare al problema dei forti rumori causati dai mezzi di trasporto.
L’inquinamento acustico combattuto grazie ai rilevatori
Un governo, in particolare, si sta adoperando per fare una vera e propria guerra alle moto più rumorose. L’iniziativa è partita dal 2019 e le multe per chi non si è messo in regola sono state salate. Per aiutare gli agenti della stradale nella rilevazione audio vi sono diversi microfoni, posizionati sopra ad alcuni pali in città. Sono tarati per poter accettare un massimo di 90 dB. Automobile Magazine cita un paesino, preso di mira da oltre 500 motociclisti giornalieri, di cui molti beccati con 120 dB o 130 dB di scarico.
Per chi viene trovato in fallo in merito a questa situazione è sanzionabile con una multa che può arrivare fino a 135 euro. A dare man forte alle meduse vi è anche una serie di sensibili fotocamere, pronte ad immortalare la targa di chi infrange questo tipo di legge. Ancora questi apparecchi in Italia non sono arrivati, dato che sono in via di definizione in Francia.