Grossi problemi al distributore di benzina per parecchi italiani. Secondo gli esperti, chi guida un’automobile alimentata in questo modo sarà presto vittima di una grave difficoltà di approvvigionamento mai vista prima.
Non solo la benzina è diventata cara, anche questa materia prima fondamentale per tanti automobilisti ora è sempre più scarsa. E c’è già chi ha trovato metodi alternativi per far fronte al disastro annunciato.
Grossi problemi
La crisi energetica mondiale che ha coinciso con l’inizio delle ostilità in Ucraina non sembra ancora arginata del tutto. Certo, i prezzi della benzina sono quasi calati ad un livello accettabile dopo che il Governo Draghi ha operato alcuni importanti interventi che almeno sul breve termine sembrano reggere alla tremenda botta. Ma finché le relazioni tra Russia e resto del mondo saranno così tese, la crisi continuerà.
E se pensate che fare il pieno alla vostra auto sia diventato un problema, mettetevi per un attimo nei panni di chi deve fare anche scorta di metano per la propria vettura. La propulsione a metano garantisce alle vetture che ne fanno uso un bel vantaggio in quanto a consumo. Perlomeno, lo assicurava prima che si presentasse questa terribile crisi di approvvigionamento di gas.
Un’indagine di Aurelio Bozzola, rappresentante in tribunale della Metano Villafranca, rivela che ormai, i rifornitori sono letteralmente alla canna del gas e non in senso buono: “Ormai il prezzo per non andare in perdita è di 4,99 Euro al chilo. Si salva giusto chi ha il GPL o altri tipi di carburanti”, le sue parole. Alcune persone corrono già ai ripari.
Il mio regno per un pieno
L’aumento dei prezzi ha significato una grossa perdita per i fornitori di metano che si sono visti costretti a chiudere: “I clienti sono diminuiti per via dei prezzi e ben 1.500 punti di rifornimento hanno chiuso”, prosegue l’analisi. I prezzi così alti sicuramente spingono chi usa un’auto a metano a cambiare vettura, sul lungo termine. una soluzione più economica.
Pensare che prima dell’alzata di ingegno di Putin in Ucraina, il prezzo del metano era fisso sui 99 centesimi al chilo. Un rialzo impressionante che si merita veramente il titolo di prezzo di guerra: ma c’è chi ha trovato una soluzione, per quanto non completamente funzionale.
Grazie ad applicazioni per lo Smartphone come Open Metano i potenziali clienti possono confrontare in tempo reale i costi dei vari distributori nella loro zona. Rimane però il fatto che sotto la cifra comunicata da Bozzola raramente si scende. Un altro effetto disastroso della crisi in Ucraina che ci ricorda qualcosa che l’essere umano ormai dovrebbe aver imparato: la guerra non porta vantaggi a nessuno.