Caro benzina, non c’è pace per gli automobilisti. A settembre ci aspetta una nuova impennata record dei prezzi del carburante. I dettagli su una situazione che pare davvero complessa.
Se c’è qualcosa che oramai da diverso tempo mette in difficoltà gli automobilisti di tutto il mondo, quello è senz’altro il costo del carburante. In particolar modo quello della benzina, che a settembre potrebbe tornare a salire in maniera alquanto vertiginosa. Con le elezioni nazionali previste per fine mese prossimo, tutto sembra essere incerto più che mai: scopriamo quindi cosa ci attende.
Crisi carburante, il futuro non è roseo: ecco cosa ci attende
Come detto, la crisi del carburante non accenna minimamente a rallentare, con i prezzi che potrebbero arrivare addirittura alla vertiginosa cifra di due euro al litro. E’ aumentato particolarmente il diesel, con il prezzo medio nazionale che ha superato 1,8 euro al litro. In salita anche i prezzi del metano – fra 2,438 e 2,872 euro al litro – come dimostra l’analisi di Osservaprezzi del Mise, che ha deciso di metere in risalto per ovvie ragioni il valore della benzina: 1,770 euro al litro in modalità self service.
Per quanto riguarda il GPL, si posiziona tra 0,806 e 0,827 euro al litro. Non potevano mancare le dichiarazioni in merito di Furio Truzzi, presidente di Assoutenti che si è espresso su questi aumenti. Dopo un anno, un litro di benzina costa il 7% in più, mentre il diesel quasi il 20%. E quel che è peggio, come se ce ne fosse bisogno, è che se non verrà confermata la misura del taglio delle accise dopo il 20 settembre i prezzi supereranno agevolmente i 2 euro al litro.