Attenzione a non sgarrare con auto, moto e biciclette, in merito alla normativa che descriveremo. Le sanzioni potrebbero essere pesanti.
Il continuo aggiornamento del Codice della strada obbliga a chi si trova a guidare un qualsiasi mezzo di trasporto ad essere informato in merito. Attenzione, perché i vigili della stradale conoscono bene ogni novità relativa alla circolazione e non si può, quindi, assolutamente sbagliare.
In caso contrario, le multe e le varie sanzioni potrebbero essere molto pesanti. Non si tratta solamente di viabilità cittadina, ma anche di quella extraurbana e fuoristrada.
Sono diverse le persone che amano conciliare la passione per i mezzi di trasporto a quella per la natura. Proprio per questo, acquistano dei veicoli idonei a tale tipo di attività. Si tratta di 4×4, quad, moto da cross o mountain bike. Il bello si questo modo di viaggiare su diversi percorsi è quello relativo al relax che può regalare questo hobby. Ma vi è da fare attenzione, dato che ultimamente è avvenuta una modifica in merito alla circolazione in tali zone.
La natura e i tragitti fuoristrada effettuati da auto, moto e bici
L’attività svolta nei percorsi posti ai margini della città può regalare tantissime emozioni. Ogni regione, però, può legiferare in merito alla questione e bisogna stare attenti quando si cambiano le zone in cui effettuare questo tipo di hobby. Magari, si è a stretta conoscenza di ciò che si può fare appena fuori dalla città di residenza, ma non ciò che dice la legge in un altra regione.
Il divieto di percorrere nelle zone fuoristrada da parte delle auto, moto e bici
Nel dicembre del 2021 è uscita sulla Gazzetta ufficiale una nuova normativa relativa alla circolazione delle zone fuoristrada. Gli appassionati di questo settore sono rimasti basiti da ciò che essa affermava e sono andati su tutte le furie.
In realtà, sembra che il divieto posto da parte del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali non sia del tutto valido. Infatti, vi è una nota di precisazione che ha affermato come tale divieto non sia sussistito.
Quello che da parte del governo centrale sembra essere arrivato, è stato un monito verso le regioni, per spingerle a rendere la normativa in tal senso più omogenea in tutta Italia a livello di nomenclatura dei mezzi che possono circolare sullo sterrato. Saranno le singole realtà territoriali a comprendere in che punto sia possibile effettuare tale circolazione, a difesa dell’ambiente, dell’attività silvo-pastorale e della tutela relativa al paesaggio.