Cruscotto auto, vi siete mai chiesti perché si chiama esattamente così? La risposta potrebbe lasciarvi a bocca aperta. Ecco il vero motivo di tale nominativo che potrebbe stupirvi.
In maniera molto superficiale, quando ci viene chiesto cosa sia il cruscotto noi rispondiamo spesso erroneamente. Ciò, perché in realtà si tratta della parte anteriore dell’abitacolo posizionata sotto il parabrezza di un’automobile.
Negli ultimi anni, data la presenza nel cruscotto del quadro strumenti e di altri vari comandi, viene utilizzato il termine plancia per indicarne la parte superiore.
Cruscotto: le origini di un componente dal lungo passato all’attuale presente
Originariamente, con il termine cruscotto si intendeva definire la paratia anteriore – in cuoio, legno o lamiera che fosse – di una carrozza o di un carro, installata per proteggere il cocchiere dal fango e dai detriti alzati dagli zoccoli dei cavalli. Questa, era normalmente utilizzata come contenitore o supporto di fissaggio per i sacchetti contenenti la crusca, alimento per i cavalli.
Da qui, la terminologia che ha dato vita a cruscotto. L’uso di tale termine anche per le auto cominciò a diffondersi fra gli operai della Fiat nel primo decennio del XX° secolo. Il motivo? Trovavano difficile pronunciare lo specifico termine tedesco dell’epoca Armaturenbrett.
Oggi, per cruscotto, si intende la struttura di un’auto che si trova al di sotto del parabrezza e separa l’abitacolo dal vano motore o dal vano bagagli anteriore. La parte inferiore funziona da ancoraggio o supporto per i comandi a pedale (acceleratore, frzione e freno) e per il piantone dello sterzo. E così, molto spesso, viene spesso impropriamente definito cruscotto il quadro degli strumenti.
Cruscotto oggi: la sicurezza fondamentale per questo lato della macchina
Si tratta di una delle parti dell’auto più importanti e conseguentemente anche fra quelle più pericolose dell’automobile se non facciamo attenzione. In caso di impatto violento del veicolo, infatti, il cruscotto è pensato e costruito con accorgimento ed imbottiture che hanno il chiaro compito di diminuire gli effetti dell’urto per gli occupanti.
Uno sviluppo continuo e costante, iniziato sui veicoli di serie dalla Ford e da Robert McNamara nel 1956, protagonisti del programma Safeguard. Quest’ultimo, attirò in verità pochi compratori con tante persone che dimostrarono davvero poca attenzione per la novità portata dalla casa costruttrice americana.
A partire dagli anni settanta, comunque, tutte le case automobilistiche hanno introdotto continui miglioramenti per aumentare il livello di sicurezza dei cruscotti. Anche grazie a queste innovazioni, oggi possiamo vantare modelli molto sicuri anche dal punto di vista del cruscotto.