Oltre alle sanzioni previste dal codice della strada, si può anche perdere il lavoro per utilizzare il telefono in automobile. Scopriamone i dettagli.
Non si può certo negare che avere strumenti di distrazione mentre si guida non può che danneggiare la regolare circolazione in strada. Non solo rallentamenti e sviste, ma anche il rischio di poter indurre un incidente grave, con pedoni e con altri veicoli.
Un meccanismo che va sradicato dalla radice, visto che sono tantissime le segnalazioni dovute a questa problematica. Il codice stradale parla chiaro, ma anche le regole che vigono all’interno dei luoghi di lavoro, quando si può utilizzare un’automobile aziendale.
I riscontri di tali infrazioni segnalate arrivano sia dagli agenti della stradale, sia da parte dei tribunali che si occupano di questioni relative al mondo lavorativo. Sono parecchie, di fatto, le sentenze che mirano a mettere sotto torchio i dipendenti che non si allineano alla regola di non utilizzare il telefono durante le ore di lavoro e mentre si utilizza l’automobile aziendale. Una delle ultime arriva dal Tribunale di Cosenza, con una sentenza emessa il 13 luglio.
I motivi per cui si usa il telefono in automobile
Molte persone sono abituate ad utilizzare lo smartphone in ogni momento della giornata. La cosa più preoccupante è che lo fanno anche mentre stanno svolgendo dei compiti pericolosi, come quello di guidare. Ciò è severamente vietato dalla legge, dato che può essere elemento di disturbo durante la circolazione in strada. Infatti, sono tantissimi i guidatori che si distraggono pubblicando dei video mentre girano in città e in aree extra-urbane, che poi vengono fermati e sanzionati dagli agenti stradali.
Cosa si rischia quando si utilizza il telefono in automobile
Quello a cui va incontro l’automobilista mentre è al volante, è una multa che va dai 165 fino ai 660 euro, se si viene beccati in fallo da un agente. Inoltre, la legge permette anche una sanzione inerente ai punti, che sarebbero 5 persi sulla patente.
In più, si può essere beccati anche mentre si è al cellulare mentre si utilizza un’auto aziendale. Questo è avvenuto spesso, anche con i conducenti di autobus. Questi ultimi sono stati beccati tramite le attività svolte nei social network durante l’orario di lavoro.
Beccarli, da parte dei datori di lavoro, è stato facile. La cronologia delle attività svolte sulle piattaforme è visibile a tutti e può essere immortalata anche tramite degli screenshot. Proprio come successo in più occasioni, dove il dipendente è stato licenziato per giusta causa.