Se si parcheggia l’automobile in questo, è meglio fare molta attenzione. Già, perché si rischia una multa e pure di commettere un reato penale. Scopriamo perché e di cosa si tratta.
Il parcheggio è molto importante per ogni automobilista. Trovare un posto per la nostra macchina è diventata una comodità a cui difficilmente riusciamo a fare a meno. Tuttavia, è meglio fare attenzione al tipo di luogo della strada che occupiamo. Se blocchiamo il passaggio degli altri utenti, il codice della strada e la legge non perdonano minimamente.
I parcheggi: ecco i luoghi adibiti alla sosta
Per salvaguardare l’ordine pubblico, i parcheggi sono disciplinati in maniera che si possano posizionare in spazi che non danneggino la circolazione degli altri utenti della strada. Il parcheggio può essere riservato a particolari categorie di veicoli, anche se deve essere motivato da esigenze di circolazione o caratteristiche della strada così da non risultare discriminatorio o lesivo nei confronti di altri conducenti.
Tale provvedimento, se non valido, può essere pure annullato per violazione di legge. Insomma, esistono delle regole specifiche per quanto riguarda i parcheggi. Il che rende molto difficile, e per fortuna, abusarne. Ma purtroppo può succedere che qualcuno esageri. Se però viene bloccato il passaggio ad altri veicoli, beh, difficile che un guidatore se la cavi solo con l’ausilio di una multa.
Parcheggio che blocca il passaggio, ecco cosa si rischia in Italia
Partiamo, innanzitutto, da una sentenza del 2016. Secondo la Corte di Appello, chi blocca l’entrata o l’uscita di un garage o cortile commette sì un illecito amministrativo per violazione del codice della strada; ma anche un reato penale. Parliamo infatti del reato di violenza privata previsto dall’articolo 610 del codice penale.
Questo, prevede la reclusione fino a quattro anni. Andando avanti di due anni, nel 2018 la Corte di cassazione ha specificato che il reato di violenza privata si configura anche se l’auto blocca il passaggio di un’altra per qualche minuto. Ciò è sufficiente per la legge per parlare di reato di violenza privata.
In questo caso, la vittima potrà rivolgersi alla polizia che si occuperà di rimuovere l’auto e multerà il trasgressore, magari con l’aiuto di una fotografia dell’accaduto. Chi ha subito tale azione, potrà costituirsi parte civile per essere risarcito dal danno in un processo penale. Se verrà confermato il reato sopra descritto, l’automobilista non verrà arrestato ma certamente il suo nome sarà messo per iscritto sulla fedina penale. Il che, a pensarci bene, non è tanto meglio.