Se esistesse una particolare classifica per le automobili più “tamarre” mai viste al mondo, questo veicolo le surclasserebbe tutte. Si tratta di un esperimento di una nota casa europea con il pallino dei SUV di lusso.
Attenzione cari lettori: se le automobili troppo “tamarre” vi urtano nel profondo, non aprite questo articolo. Contiene la storia del SUV più esagerato e fuori dalle righe che sia mai stato progettato.
Ci hanno pensato
Immaginate l’auto prodotta in serie più cafona del mondo. Probabilmente, a molti di voi sarà venuto in mente un SUV di qualche tipo, magari la Urus di Lamborghini o il nuovo prodotto della Aston Martin, il DBS che in un mondo sempre più ecologico si fa pochi problemi a scaricare emissioni nocive ovunque con il suo poderoso V8 da oltre 4 litri. Noi pensavamo a qualcos’altro, ad esempio al Porsche Cayenne…
Il Cayenne è stato il primo vero SUV sportivo ed è nato in un momento storico in cui era impensabile costruire qualcosa di così tamarro. Porsche ha sicuramente guadagnato fama e denaro da questa idea folle che ha pagato molto bene dato che oggi, hanno pure il Macan in listino che bene o male si basa sullo stesso principio.
Se il Cayenne è l’emblema dell’esagerazione, immaginate le sue versioni speciali. Come il Gemballa Tornado, un mostro da 750 cavalli costruito da uno dei tuner ufficiali del marchio tedesco. Ma secondo noi, nemmeno questo veicolo vince il premio “cafone su quattro ruote”. Il titolo spetta ad un’altra versione del Cayenne che non vedremo mai su strada, decidete voi se purtroppo o per fortuna.
Con il vento tra i capelli
Nel dicembre del 2002 quando il Cayenne aveva fatto da poco il suo rumoroso ingresso sul mercato automobilistico mondiale, Porsche lavorò segretamente ad un progetto davvero folle. Voleva produrre una versione convertibile del Cayenne: praticamente quello che ha fatto Nissan con la Murano Cross che si è rivelata un fiasco di proporzioni epocali.
Il progetto sorprendentemente andò avanti per qualche tempo prima che qualche ingegnere si chiedesse “Oh Dio cosa stiamo facendo?” e convincesse la dirigenza del marchio di Stoccarda a bloccare tutto. “Un SUV convertibile è una bella sfida, soprattutto al livello estetico”, afferma Michael Mauer, impiegato presso Porsche e ammiratore del progetto.
Porsche produsse un singolo esemplare convertendolo grazie ad un tettuccio in tela, prototipo che verrà poi abbandonato nel museo della casa senza mai essere testato su strada. Perfino chi ricorda con simpatia questo modello riconosce quanto fosse assurda l’idea di un Cayenne Cabriolet: “Un SUV è pesante, combinarlo con un tettuccio apribile…quello che esce fuori ha davvero delle forme strane”, conclude Mauer. Più che strane, abbiamo noi l’aggettivo giusto: cafone.