L’Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale ha divulgato dei dati inquietanti. Siamo di fronte a una vera e propria strage.
L’ultimo weekend di luglio è stato un altro fine settimana con un ulteriore triste record di vittime sulle strade italiane. Sono 45 i lenzuoli bianchi stesi sull’asfalto (il precedente peggior risultato era di 42 morti nel fine settimana dal 15 al 17 luglio). In generale, sono drammatici i numeri che si registrano sulle strade italiane.
L’Osservatorio Asaps, l’associazione sostenitori Polstrada, ha contato 45 decessi in 41 incidenti gravissimi (4 i plurimortali con due vittime) nelle ultime 72 ore di luglio, con 23 automobilisti, 16 motociclisti, 3 ciclisti, 2 pedoni, un conducente di trattore su una provinciale, morti a causa di un incidente stradale.
Tre sinistri mortali sono avvenuti in autostrada, molti (21) sulle strade extraurbane principali. La fuoriuscita del veicolo senza il coinvolgimento di terzi è stata la causa più frequente, con 19 vittime in 18 schianti.
“Numeri veramente impressionanti almeno per noi dell’Asaps – commenta il presidente Giordano Biserni – Ma non sembra che 45 morti in un fine settimana lascino traccia neppure nei programmi politici dei partiti”. C’è da domandarsi il perchè, spiega il presidente Giordano Biserni: “stanchezza, velocita’, alcol, distrazione da cellulare?”. Sono due i diciottenni che hanno perso la vita, 12 i giovani sotto i 35 anni nell’ultimo weekend di luglio La vittima più anziana aveva 91 anni. Il Piemonte e l’Emilia Romagna hanno contato 6 vittime, la Lombardia e il Lazio 5, la Puglia 4, la Sicilia e la Calabria 3, Trentino-Alto Adige, Veneto, Toscana, Campania, Sardegna 2, Friuli, Abruzzo e Umbria 1 vittima.
Da aprile il numero di decessi nei fine-settimana ha sempre contato cifre superiori ai 30-35 decessi e a volte più di 40. Proprio l’Osservatorio Asaps (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale) tiene questa triste, drammatica, contabilità.
Nei primi sei mesi del 2022 ci sono stati 62 incidenti plurimortali, cioè con più vittime. In totale si sono contate, in questo contesto, ben 145 morti e 78 feriti. I numeri, purtroppo, sono aggravati rispetto allo scorso anno: gli incidenti plurimortali sono aumentati del 29,2% (esattamente 14 in più), le vittime del 38,1%.
Un dato molto inquietante arriva poi dai luoghi dove si verificano gli incidenti più gravi. Dei 62 sinistri plurimortali 18 sono avvenuti in autostrade o superstrade (29%), 37 sulle strade statali e provinciali (le più pericolose, al 60%), e 7 nelle aree urbane (11,3%). Ovviamente, su questi numeri influisce moltissimo l’elevata velocità.
Dalle 12 alle 18 la fascia oraria in cui si sono registrati gli incidenti più gravi, con 26 eventi (41,9%). 14 gli incidenti plurimortali avvenuti dalle 18 alle 24 (22,6%). Sono poi 12 gli episodi dalle 00 alle 06 (19,3%) e 10 (16,1%) dalle 06 alle 12. Infine, per quanto riguarda la dislocazione territoriale, a pagare il tributo più alto sono il Piemonte e la Lombardia con 9 schianti plurimortali, seguono il Veneto e la Sicilia con 7. Poi Campania con 6, Emilia-Romagna e Puglia con 5, Toscana e Calabria con 3, Trentino Alto Adige, Liguria e Friuli Venezia Giulia con 2, Basilicata e Umbria con uno. Ma quello che colpisce è che siamo di fronte a una vera e propria strage.
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