Oggi guidare automobili elettriche è perfettamente normale. Negli anni sessanta, sembrava un’utopia un po’ a tutti tranne che alla casa Ford, una delle prime ad intravedere il potenziale delle vetture green.
Da una delle case automobilistiche che hanno venduto di più in tutto il mondo – tranne in Giappone! Ma questa è un’altra storia… – ci si aspetta di tutto. Ecco la loro prima volta in questo campo.
Non era previsto
Nel corso del novecento non sono stati in molti a prevedere che l’auto elettrica avrebbe avuto un successo incredibile ai giorni nostri. A dirla tutta, negli anni sessanta, più o meno lo stesso periodo in cui l’auto di oggi veniva realizzata, le case americane si davano da fare con degli esperimenti molto particolari per costruire auto a reazione – Chrysler parliamo di te – e cose simili.
Ma un colosso come Ford doveva aver già intuito qualcosa già ai tempi perchè ebbe un’idea rivoluzionaria che fa invidia ancora oggi sotto un punto di vista in particolare alle automobili elettriche che possiamo acquistare. Inizialmente, l’auto di oggi che per dimensioni e funzionamento ricorda parecchio certe automobiline cinesi che abbiamo visto in passato, era quasi un progetto collaterale: nessuno pensava che gli americani l’avrebbero usata come prima auto.
Nell’idea dei progettisti, doveva essere un’aggiunta al garage, una vettura secondaria per completare la routine cittadina prima di recarsi a lavoro. Una sorta di scialuppa montata su un natante praticamente.
La scatoletta che cambiò tutto
La Ford Comuta è uno dei più interessanti esperimenti mai visti nel mondo dell’auto, realizzata in un momento storico in cui – ricordiamolo – progetti come le moderne Renault Twizy e Citroen Ami erano praticamente inconcepibili. E in effetti, la Comuta sarebbe improponibile per vari motivi nel mondo dell’automobile odierno: pesa troppo poco e non offre i requisiti di sicurezza minimi necessari per circolare in città.
Eppure, il suo pacco di batterie a piombo dalla potenza di 12 volt poteva spingerla alla velocità di 60 chilometri orari per un’autonomia di 60 chilometri! Specifiche decisamente competitive per una vettura dal peso di appena 560 chilogrammi.
Nonostante questo progetto non abbia mai avuto seguito per svariate ragioni tra cui quelle che abbiamo elencato, la Comuta a distanza di cinquant’anni ci fa capire quanto fosse avanti Ford nel campo della mobilità sostenibile. Non è un caso che oggi vetture come la Focus elettrica siano tra le plug in più vendute in tutto il mondo. Voi la conoscevate già?