In Italia stanno per cambiare veramente tantissime cose. Le automobili degli italiani stanno per rivelarsi più intelligenti che mai grazie a questo progetto che guarda dritto verso il futuro.
I cambiamenti, soprattutto negli ultimi anni, sono quanto di più importante ci si aspetti dall’automotive e tutto ciò che lo circonda. Vale anche per il progetto Mercury, che ha in mente il chiaro obiettivo di rendere le autostrade smart e aumentare i servizi di sicurezza disponibili per le cosiddette auto intelligenti. Un nuovo modo di concepire la mobilità che proietta le autostrade nel futuro. Scopriamo chi ne è l’artefice.
Autostrade per l’Italia, la società che ha dato vita a Mercury
Autostrade per l’Italia e il progetto Mercury. Prima di soffermarci sullo stesso, però, parliamo della società italiana che è nata come proprietà pubblica per poi essere privatizzata nel 1999 e ricambiare nuovamente forma nel 2003. Gestisce le tratte autostradali e la loro manutenzione. Nel 2021 la società è tornata pubblica dopo essere stata controllata per molto tempo dalla Benetton.
Tornando al suo passato, nel 1950 viene costituita dall’IRI con l’obiettivo di partecipare insieme ad altri gruppi industriali alla ricostruzione dell’Italia post seconda guerra mondiale. Possiamo dire che oggi i passi in avanti fatti siano stati giganteschi, come del resto dimostra pure l’ultima trovata di autostrade per l’Italia.
Autostrade per l’Italia, progetto Mercury: di cosa si tratta
L’interconnessione tra veicoli e infrastrutture. Su questo pare basarsi il progetto Mercury, con le prime Smart Roads che dopo un periodo di sperimentazione diventano pienamente operative. Movyon – società del gruppo Aspi – ha realizzato il sistema di comunicazione tra veicolo e infrastruttura che permetterà di fornire informazioni agli utenti in tempo reale: incidenti, code, veicoli fermi o in contromano, presenza di persone o ostacoli su strada, cantieri, meteo e tanto altro.
Un qualcosa in cui le vetture hanno un ruolo importantissimo. In base ai prossimi sviluppi della tecnologia di bordo delle auto, le vetture potrebbero recepire informazioni per decidere autonomamente durante la guida cosa fare in ogni situazione e offrendo al guidatore suggerimenti su servizi disponibili lungo il tragitto.
Quindi, il livello di informazioni che riceveremo dipenderà dalla tecnologia che troviamo nel nostro abitacolo. I primi ad alzare l’asticella in questo senso saranno i mezzi del gruppo Volkswagen. Più auto utilizzeranno tale innovazione, e più migliorerà. Il progetto è già stato illustrato al ministro per le infrastrutture e la mobilità sostenibili.