Sono passati ormai quasi quindici anni dall’evento più vergognoso della storia di questo sport. Lo scandalo Crashgate macchiò il nome di una scuderia illustre e di tutti i suoi membri coinvolti. Ecco cosa accadde.
La data del 28 settembre 2008 rimarrà nella storia della Formula Uno ma per i motivi più sbagliati. Quel giorno avvenne qualcosa che avrebbe gettato ombre molto scure sulla scuderia di un noto imprenditore italiano…
La storia del cosiddetto Crashgate coinvolge una scuderia fino a quel momento non solo assolutamente pulita e mai vittima di accuse di scorrettezze ma anche molto competitiva. Quell’anno la squadra Renault dell’imprenditore italiano Flavio Briatore, ben noto alle cronache per svariati motivi, poteva contare su due piloti molto promettenti: Fernando Alonso e Nelson Piquet Junior, quest’ultimo protagonista del dubbio episodio di cui stiamo per parlare occorso nel quartultimo Gran Premio della stagione.
In quel GP, due giovani Massa ed Hamilton si contendono il titolo mondiale. Il pilota brasiliano non può immaginarlo ma si troverà coinvolto in uno degli episodi più brutti della sua carriera. Al quindicesimo giro infatti, la Renault di Piquet si schianta in modo molto sospetto durante una curva, scatenando il panico in pista. Al tempo infatti, il rifornimento di carburante si effettuava durante la gara e le scuderie avevano organizzato tutto calcolando precisamente il carburante.
Tra queste, c’è proprio la Ferrari che va nel pallone con Massa che parte con ancora il tubo per il rifornimento attaccato alla monoposto: tutto inutile, il pilota non vincerà il GP che va invece a Fernando Alonso su Renault. Guarda caso, l’unico pilota ad aver effettuato il rifornimento prima dello schianto del suo compagno di squadra: coincidenza?
Inizialmente, nessuno sembra sospettare nulla. Del resto, un episodio del genere può tranquillamente succedere in un GP e per quanto sospetto, lo schianto di Piquet Junior non viene considerato volontario…finchè nel 2009 il pilota brasiliano licenziato da Renault dopo alcuni contrasti con lo staff vuota il sacco, ammettendo alla stampa di aver organizzato quello schianto a tavolino su ordine del suo team.
Vi risparmiamo la trafila giudiziaria, lunga e noiosa arrivando alla conclusione: lo staff della Renault viene formalmente accusato di aver organizzato lo schianto a tavolino per permettere ad Alonso, favorito dal rifornimento effettuato in anticipo, di trionfare nella gara migliorando la propria posizione in classifica. Il pilota ammetterà più tardi di non essere stato messo al corrente del diabolico piano. Pat Symonds si assumerà la colpa e Flavio Briatore presenterà le proprie dimissioni, venendo bandito dalla F1.
Nel 2010 la scuderia viene infine bandita per due anni dalle competizioni di Formula Uno dalla FIA dopo un patteggiamento e il pilota brasiliano che nel frattempo si è visto accusare di diffamazione vince la causa, dimostrando almeno in tribunale che quello del Crashgate è stato effettivamente un caso di truffa premeditata. Vi lasciamo il video di quei momenti che hanno rovinato il mondiale di Massa, forse l’unico che ha davvero pagato per quello scandalo.
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