Non vi importa molto se il vicino di posto vi vede al telefono con l’amante? Non è un grave problema se al semaforo l’automobilista vicino a voi può vedervi sbadigliare? Perfetto, ecco l’auto “di cristallo” adatta a voi!
In un mondo in cui ci sono persone disposte a spendere una cifra importante per portarsi a casa un’auto con finestrini oscurati o addirittura un vetro per separare l’autista dai passeggeri, ci chiediamo quanto successo potrebbe avere un’auto in cui il termine privacy è solo un lontano ricordo. Ma il lato positivo è che in autostrada, se il paesaggio attorno a voi è mozzafiato, sarete in grado di godervi ogni metro.
Correva l’anno 1979 quando Mazda, casa giapponese piuttosto famosa per le sue creazioni stilistiche molto particolari vendute spesso solo sul mercato domestico, si mise all’opera per regalare al pubblico una concept car capace di unire lo stile brutalista e spigoloso degli anni settanta a qualcosa di moderno, futuristico, in onore del nuovo decennio.
Ciò che venne fuori dalla penna di Marc Dechamps, una delle menti più importanti di Bertone, arcinota carrozzeria italiana che ha disegnato tra gli altri anche classici come la Lamborghini Miura, la Citroen XM e l’indimenticabile Lancia Stratos, passerà alla storia come una delle concept car più strane di sempre. Per due motivi la ricordiamo ancora come un esperimento così folle.
Una perfetta cloche
Presentata sul finire degli anni settanta, la Mazda MX-81 Aria tiene fede al suo nome con una carrozzeria praticamente realizzata in cristallo: l’esperimento per rendere l’auto “aperta” a 360 gradi funzionò da un lato perché la visibilità dentro – e fuori! – dall’auto era semplicemente impareggiabile. Immaginatevi però con che facilità un ladro avrebbe potuto rompere un vetro ed entrare…
La Aria venne presentata ufficialmente nel 1981 al Salone di Tokyo: a Mazda piace molto giocare in casa del resto, ormai lo sappiamo. L’auto riscosse un grande successo e i critici lodarono le piccole dimensioni – era meno lunga di quattro metri – e il CX inedito per l’epoca pari a 0,29, cifre degne di una Airflow.
Ma cosa c’era di così interessante da vedere dentro la vettura al punto di lasciarla così scoperta? Beh, che ne dite di un volante quadrato degno di un aereo di linea? Proprio così perché tra le tante soluzioni stilistiche degne del futuro proposto da Mazda come sedili capaci di ruotare e schermi a cristalli liquidi, l’auto poteva vantare…il volante più assurdo di sempre! Eccolo qua…