Con quale auto gira un vero leader spirituale indiano secondo voi? La risposta è: con la pessima copia sputata di una delle supercar più famose della storia. Tenetevi forte perché stiamo per vedere un plagio…spezza cuore!
E’ una pratica che gli appassionati di supercar che hanno risparmiato a lungo per permettersi una Ferrari o una Pagani odiano più di ogni altra cosa ma che sinceramente a noi fa sempre schiantare dalle risate – specie quando i risultati di questa operazione si rivelano così brutti da essere quasi dei capolavori – e che prende sempre più piede nel mondo dell’auto: parliamo del fenomeno delle “mock-up supercars”, le auto ad alte prestazioni costruite in casa con componenti di auto di fascia inferiore.
Le repliche scadenti di supercar sono divertenti per tanti motivi: intanto, perché mettono alla prova l’ingegno di chi non ha molti soldi ma non vuole rassegnarsi a non guidare mai l’auto dei suoi sogni. Secondo poi perché alcuni automobilisti sembrano proprio convinti di riuscire ad ingannare il prossimo con questi pessimi esempi di supercar taroccate.
Per qualche motivo, il mercato di queste vetture più fiorenti si trova in India come ricorderà bene chi segue la nostra rivista da qualche mese. Dopo la Lamborghini su base giapponese, ecco a voi la Bugatti Veyron dei poveri. Ma attenzione a tenere pronto il sacchetto per il vomito perché questa replica, a partire dal colore per arrivare alle prestazioni che può erogare, è tutta sbagliata!
La Veyron di oggi è stata realizzata partendo dal telaio di un’umile vettura molto diffusa in tutta l’Asia da un santone indiano! Parliamo del signor Singh, leader dell’organizzazione no-profit Dera Sacha Sauda operante nella provincia di Sirsa e dedita alla cura dei mali dell’animo umano che evidentemente passa attraverso la guida di discutibili automobili colorate a festa.
La Veyron palesemente falsa e con i colori di uno di quei vermetti di gomma che la Haribo vendeva qualche anno fa in tutti i bar più forniti è stata costruita partendo da una Honda Accord che si trova ancora da qualche parte sotto quella carrozzeria plasticosa. Il nostro amico ha rimosso due dei quattro sedili dell’auto per renderla più simile alla sportiva francese ma non è tutto.
L’auto esibisce un radiatore a forma di cuore che non ricordiamo sia mai stato offerto da nessuna edizione speciale della Veyron dietro il quale troviamo un motore V6 a gasolio totalmente incapace di avvicinarsi alla potenza del leggendario W16 originale. I vetri oscurati sono l’unico dettaglio che ci piace: se guidassimo una cosa simile, nemmeno noi vorremmo essere riconosciuti…
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