Andare in auto d’estate senza aria condizionata può essere davvero pesante. Ma se non rispetti la legge, rischi una multa davvero salatissima. Tutto quello che c’è da sapere a riguardo per evitare guai.
L’estate è arrivata oramai nel pieno della stagione, con il caldo davvero asfissiante – basta pensare a tutti i problemi di siccità che stanno colpendo le coltivazioni e non solo – e tutte le difficoltà che ne conseguono. E ne soffrono, chiaramente, pure tutte quelle persone che utilizzano l’automobile. Un mezzo utilissimo, ma che in tanti automobilisti utilizzeranno certamente meno volentieri del solito in estate.
Soluzioni per soffrire il caldo meno possibile? Su tutte, l’aria condizionata. Anche se, dal punto di vista normativo, potreste avere qualche grattacapo di non poco conto per quanto riguarda tale funzione (che praticamente ogni macchina ha oggi). Scopriamo perché e cosa si rischia utilizzandola. D’estate fa caldissimo, certo, ma la legge non ha stagioni.
Accendere l’aria condizionata in auto non sempre è consentito. In alcuni casi, il condizionatore della nostra vettura deve rimanere spento. Già, perché in caso contrario rischiamo di ricevere un verbale che può arrivare addirittura ai 444 euro. E’ vietato infatti tenere acceso il motore ad auto ferma o in sosta per far funzionare l’aria condizionata.
Quando siamo in marcia, invece, non esiste alcun problema. Però lo ripetiamo, in sosta o a bordo di una strada, il motore deve rimanere spento. Tale norma è stata introdotta nel codice della strada nel 2007, per poi essere modificata nel 2010 e aggiornata nel 2022. Ma perché tale divieto? Per motivi ambientali. Le auto inquinano molto, specialmente quelle vecchie, rilasciando nell’aria grandi quantità di Co2.
Proprio per questo, il motore di un veicolo deve essere spento quando non stiamo guidando. A Como, ad esempio, qualche anno fa un automobilista fu multato per 218 euro per essersi fermato a margine della carreggiata con motore e aria condizionata accesa. Oggi però a chi trasgredisce tale norma potrebbe andare addirittura peggio: la multa va da un minimo di 223 ad un massimo di 444 euro.
E gli altri paesi? Se si fa un confronto con gli altri stati europei, possiamo notare quanto l’Italia sia effettivamente severa. A Londra, infatti, la multa media è di circa venti sterline e scatta dal momento in cui gli agenti di polizia intimano lo spegnimento del climatizzatore. A Madrid, invece, la multa arriva a cento euro. Sempre decisamente meno comunque rispetto al minimo italiano.
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