Pochi lo ricorderanno ma sotto la gestione francese, Lamborghini ha provato a produrre un veicolo che non aveva mai tentato di costruire nella sua storia fino a quel momento. Fu un flop di dimensioni enormi.
La casa Lamborghini è senz’altro una delle più versatili che siano mai state fondate nel nostro paese. Il marchio di Ferruccio Lamborghini ha infatti prodotto un po’ di tutto, dalle barche ai trattori fino ovviamente alle potenti supercar passando anche per SUV e fuoristrada destinati all’esercito. Ma che ci crediate o meno, ha provato a fare anche qualcosa di più azzardato.
Facciamo un passo indietro di parecchi anni e torniamo al 1980, anno in cui la Lamborghini navigava in cattive acque. La casa finì in liquidazione proprio in quel periodo a causa di gravi problemi economici che però vennero più o meno risolti dalla nuova gestione francese capeggiata da Patrick e Jean-Claude Mimran, due fratelli che colsero la palla al balzo investendo milioni di Franchi nel progetto a lungo termine che includeva la casa italiana.
I due Mimran fecero sicuramente un buon lavoro, basti pensare che in quel periodo venne ultimata la concezione della Countach e venne anche costruito il primo SUV sportivo mai visto al mondo, l’L002 che solo per poco non finì ad equipaggiare l’esercito arabo come 4×4 di ordinanza. Ma la gestione francese non fu impeccabile e ci fu anche un colossale fiasco a condizionarla.
Togli le due ruote
I fratelli Mimran ebbero un’idea innovativa quanto fatale, quella di togliere semplicemente due ruote alle supercar del marchio e presentare la primissima moto mai vista con il marchio Lamborghini, un sogno che prendeva vita. Nemmeno Ferrari aveva mai osato tanto: l’idea di quella che venne ribattezzata Lamborghini Design 90 venne accolta con entusiasmo e un team quasi del tutto francese con a capo il designer Thierry Henriette specializzato proprio in moto sportive si mise al lavoro sul progetto.
L’accordo con la Boxer Design che doveva collaborare alla costruzione della due ruote sportiva fornita di motore Kawasaki a quattro cilindri da ben 100 cavalli però non si trovava e solo nel 1986 la casa di Sant’Agata potè finalmente avviare la costruzione dei modelli di pre-produzione. Ne dovevano essere costruiti 25 ma alla fine, solo 6 videro effettivamente la luce del sole.
Alla fine, il progetto naufragò: i costi si erano innalzati troppo e il pubblico dopo un’attesa così lunga aveva perso interesse. Ma non è finita qui perché nemmeno i sei esemplari prodotti hanno avuto un grande destino. Nonostante la rarità, una di queste sei moto venduta all’asta giusto qualche anno fa non ha trovato un compratore! Non c’è da sorprendersi se Lambo ha deciso di non provare più ad entrare nel settore delle due ruote da allora…