Altro che Ferrari e Lamborghini: questa Nissan non ha niente da invidiare alle supercar “italiane”

La casa giapponese Nissan ha fatto qualcosa di terribile per qualsiasi appassionato di automobilismo, negandoci la possibilità di guidare un’auto davvero fuori di testa. Tutto successe prima di una 24 Ore Le Mans.

Le automobili che destano più domande tra gli appassionati di un dato marchio sono quelle che non hanno mai sviluppato a pieno il proprio potenziale: cosa sarebbe successo se la Lancia Hyena fosse arrivata alla produzione in serie? E se la Tucker Torpedo e la De Lorean DMC12 fossero state lanciate sul mercato in modo diverso, forse ora i marchi sarebbero ancora attivi adesso? E se Nissan non avesse fatto questo sgarro agli appassionati, avrebbe prodotto la sua prima supercar già negli anni 90?

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Un brutto tiro della Nissan (Wallpaper Access)

Come sappiamo, Nissan non ha mai prodotto delle vere e proprie supercar prima del 2001, anno in cui inizia finalmente a sviluppare la GT-R, auto dalle prestazioni paragonabili a quelle delle varie Lamborghini e Corvette con cui poteva rivaleggiare ma che non arriva agli autosaloni prima del 2007, anno della sua uscita. Beh, le cose potevano essere molto diverse. Molto.

Nissan infatti ha perso una grandissima occasione per presentare quella che poteva diventare la più grande supercar della sua epoca, una in cui tra l’altro la concorrenza era serrata con marchi come Ferrari e Lamborghini che presentavano la F40 e la Diablo. Parliamo degli anni novanta e questa è la storia mai raccontata della prima hypercar del marchio Nissan…

Tenersele in casa

Nel 1991, Nissan cercava un modo per affermarsi nel campionato GT di endurance, una competizione notoriamente molto complicata in cui le auto giapponesi, vedi Mazda e Toyota, si sono sempre distinte ma non disponeva ancora dell’auto giusta. Fu così che iniziò lo sviluppo di un vero e proprio bolide, la Nissan R390 che sarebbe arrivata a vedere la luce sei anni dopo.

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La Nissan R390 in abiti civili (Wikipedia)

L’auto nata per Le Mans non vincerà mai la competizione: la decina scarsa di esemplari prodotti infatti ottiene come miglior risultato un terzo posto nella 24 Ore del 1998. Ma non è tanto questo il punto: per omologare la R390, Nissan si trova “costretta” a produrre almeno un esemplare civile della sportiva. Tutto venne fatto secondo le regole e, signore e signori, già dall’immagine qui sopra potete capire di che razza di auto stiamo parlando: roba da far tremare una Rossa di Maranello.

La versione stradale della R390 grazie al suo motore V8 da 470 cavalli poteva spingersi a ben 330 chilometri orari e scattare da ferma dallo 0 ai 100 in appena 3 secondi e rotti. Qualcuno parla di addirittura 354 chilometri orari ma questo dato non è ufficialmente verificato. Vi ricordiamo che stiamo parlando degli anni novanta e queste sono già prestazioni degne di una moderna Lamborghini…ma purtroppo, nessuno di noi guiderà mai queste straordinarie vetture.

Si, perché Nissan per qualche ragione sconosciuta non solo produsse appena una singola auto omologata per circolare in strada ma non la mise neanche in vendita! L’auto è infatti esposta al museo della Nissan conosciuto come Zama ed è stata guidata pochissimo, solo in pista da piloti esperti del marchio. Una decisione inspiegabile: pensate che diavolo di figurone avrebbe fatto una cosa del genere sul mercato negli anni novanta anche solo in serie limitata. Per voi perché non l’hanno prodotta?

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